Cronache

Roberta Ragusa, parla l'ex compagno di cella di Antonio Logli

Un ex compagno di cella ha rilasciato dichiarazioni esclusive su Antonio Logli, in carcere per l'omicidio di Roberta Ragusa avvenuto nel 2012

Roberta Ragusa, parla l'ex compagno di cella di Antonio Logli

Antonio Logli è attualmente in carcere per l'omicidio della moglie Roberta Ragusa, scomparsa nel lontano 2012. Ad oggi, il corpo della donna non è stato ritrovato. Antonio sta scontando una pena pari a 20 anni di reclusione per le accuse di omicidio e distruzione di cadavere. Il programma Quarto Grado ha recentemente proposta un'intervista ad un uomo che in passato ha condiviso la cella con Logli. Questi è attualmente detenuto presso il carcere Le Sughere a Livorno. L'ex detenuto ha descritto dettagli inediti circa la personalità di Antonio.

Antonio Logli è in carcere dopo essere stato dichiarato colpevole in tre gradi di giudizio. Gianluigi Nuzzi si chiede se sarà mai smacherato il cosiddetto "grande bluff" della difesa di Logli, lui che si è sempre proclamato innocente. Dobbiamo immaginare una piccola cella condivisa da tre detenuti, i quali avevano anche difficoltà a muoversi e camminare. Unici comfort una tv captante 12 canali e la doccia. L'ex compagno di cella di Logli ha dichiarato: "Io e lui giocavamo a farci il solletico, le lotte … ci divertivamo. Lui mi raccontava che era una cosa che faceva con i figli, infatti quando finiva il gioco iniziava a piangere".

Secondo l'ex detenuto, Antonio aveva anche una simpatica abitudine: "Dopo cena ci dava un biscottino, ‘a fiamma di cocco’, fatto dalla compagna, buonissimo. Di Sara diceva sempre che è una donna meravigliosa, di Roberta che era bellissima e una brava madre ma negli ultimi tempi molto stanca …".

L'uomo ha descritto Antonio Logli come una persona mite e sensibile che da sempre si ritiene innocente per l'omicidio della moglie Roberta Ragusa. Logli chiederebbe che i testimoni che hanno sempre sostenuto di aver incontrato Roberta poco dopo la scomparsa vengano riascoltati. Carmelo Abbate, nel corso della puntata di Quarto Grado del 18 ottobre ha difeso la posizione di Logli dichiarandoo: "Siamo il paese che ha sbattuto in carcere Filippo Pappalardi, il papà di Ciccio e Tore,che era un uomo che stava cercando i suoi figli, che non aveva alzato un dito nei confronti dei suoi figli ed è dovuto uscire di galera con i figli trovati morti. Se non si trovavano i figli morti, Filippo Pappalardi sarebbe marcito in carcere senza aver fatto nulla ai figli, accusato di aver ucciso i figli Ciccio e Tore. Siamo il paese che una volta l'anno spende delle belle parole per Tortora, giustamente, e poi torna a macinare ingiustizie su ingiustizie. La condanna di Logli ...

ho letto la sentenza e le carte e nessuno potrà impedirmi di dire che è una grandissima ingiustizia, è la morte della giustizia".

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