Cronache

Aquila, morto l'anziano disabile massacrato da tre ladri romeni

Non ce l'ha fatta Domenico Di Luia, 79ennedi Castel di Sangro pestato selvaggiamente da tre banditi romeni. Dopo cinque mesi di agonia è morto

Aquila, morto l'anziano disabile massacrato da tre ladri romeni

Cinque mesi di lunga agonia. Quattro mesi a lottare tra la vita e la morte, per poi perdere la battaglia e arrendersi a quell'atroce pestaggio che lo aveva ridotto in fin di vita. L'anziano disabile Domenico Di Luia, 79enne residente a Castel di Sangro, è morto ieri in ospedale dopo che a giugno tre romeni erano avevano fatto irruzione nella sua casa, rubandogli tutto e massacrandolo di botte.

Facciamo un salto indietro nel tempo. All'inizio di giugno Di Luia era nella sua casa in Abruzzo. Una serata come tante. Nel bel mezzo della notte viene svegliato da alcuni rumori provenienti dalla sala da pranzo. Nonostante sia invalido, all'uomo era stata amputata una gamba, decide di alzarsi e andare a controllare cosa succede. In casa trova tre banditi romeni, intenti a svligiargli l'appartamento. Non solo. Nonostante l'evidente disabilità, i tre ladri si accaniscono su di lui e lo massacrano di botte. Poi lo lasciano esanime a terra, arraffando il poco che era rimasto in casa.

Ed è probabile che sarebbe deceduto in quel momento se uno dei tre componenti della banda, Adrian Saimon, 40 anni, non avesse deciso di recarsi dai carabinieri di Casetel Di Sangro per denunciarsi e denunciare i due "colleghi" Aurel Silvan, 36 anni, e Dinu Ursan, 33. I militari si catapultarono a casa del povero anziano, trovandolo in terra privo di conoscenza. Trasportato immediatamente in ospedale, Domenico Di Luia venne sottoposto a diversi interventi chirurgici. Le condizioni apparvero subito disperate: il pestaggio dei tre romeni gli aveva procurato una emorragia celebrale, fratture multiple e difficoltà respiratorie. Dopo cinque mesi, però, Domenico è morto in ospedale.

I carabinieri sono andati ieri a ritirare la cartella clinica dell'anziano. Quello che bisogna capire, infatti, è se il decesso sia avvenuto come conseguenza del brutale pestaggio. I tre romeni, comunque, fino a ieri rischiavano la condanna per lesioni aggravate.

Ora l'accusa si è tramutata in omicidio preterintenzionale.

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