Cronache

Rapina a mano armata: tre arresti a Legnano

I Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno dato esecuzione all’ordine di custodia cautelare in carcere del Gip del Tribunale di Busto Arsizio nei confronti di tre italiani ritenuti responsabili a vario titolo di rapina a mano armata. I colpi, risalenti alla scorsa estate, erano stati messi a segno a Rescaldina e a Legnano.

Rapina a mano armata: tre arresti a Legnano

Padre Pio non li ha protetti. Ovviamente. Sono stati condotti in carcere a Legnano tre cittadini italiani ritenuti responsabili a vario titolo di rapina a mano armata. Come riporta il quotidiano “La Prealpina”, la banda, un uomo, la sua convivente ed un amico, è stata riconosciuta anche grazie al tatuaggio del santo di Pietralcina che quest’ultimo sfoggiava sull’avambraccio, oltre che per i particolari somatici della coppia.

Le indagini condotte dal Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Legnano hanno portato all’identificazione dei tre, tutti pregiudicati, che tra giugno e agosto dello scorso anno avevano messo a segno due colpi in un negozio di articoli per animali a Rescaldina e un terzo colpo in uno spaccio dolciario di Legnano sottraendo complessivamente circa 2.000 euro al primo negozio e 600 al secondo.

Decisive sono state le videocamere di sorveglianza degli esercizi commerciali. Alcuni dettagli in particolare sono balzati agli occhi dei militari. Nelle immagini relative alla prima rapina i Carabinieri hanno notato una vistosa decolorazione sul tetto dell’automobile utilizzata dai malviventi per fuggire, un elemento che era già stato riscontrato nel corso di precedenti indagini.

E’ emerso poi che le targhe delle auto usate per la fuga corrispondevano a quelle rubate in un parcheggio di Busto Arsizio e che a fare da “palo” era sempre lo stesso uomo, in un caso a supporto della compagna, nell’altro dell’amico. I Carabinieri del Comando provinciale di Milano hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Busto Arsizio.

Gli indagati sono stati condotti nelle Casa circondariale di Busto Arsizio e in quella di San Vittore a Milano.

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