Cronache

Arsenale di fucili e di katane in un negozio di Ostuni

Un gioielliere di San Vito dei Normanni nascondeva nel suo esercizio commerciale e nella sua abitazione un vero e proprio arsenale

Arsenale di fucili e di katane in un negozio di Ostuni

Un vero e proprio arsenale composto da 15 armi e da centinaia di munizioni è stato rinvenuto in una piccola gioielleria e nella dimora del proprietario della stessa situata a San Vito dei Normanni. Il ritrovamento è avvenuto nell'ambito dei controlli e delle perquisizioni che hanno fatto seguito al ferimento di un esercente di Ostuni nei pressi dell'abitazione del gioielliere, la sera del 10 gennaio. Il ferito - N.T. 47 anni - intorno alle 19 stava chiacchierando con un amico quando uno sparo ha interrotto la conversazione. L'uomo si è accasciato al suolo sanguinante dall'inguine. Il proiettile, infatti, aveva leso vescica e bacino. Il 47enne, trasportato all'ospedale Perrino di Brindisi, è stato sottoposto nella stessa serata ad un intervento chirurgico.

L'arsenale è stato scoperto dal Norm coordinato dal tenente Alberto Bruno della compagnia dei Carabinieri di San Vito dei Normanni, diretta dal capitano Antonio Corvino. L'indagato è stato trovato in possesso di armi da fuoco lunghe e corte regolarmente denunciate, di due armi clandestine e di una notevole quantità di munizioni non dichiarate. All'interno della gioielleria, altresì, i militari hanno individuato una botola ben occultata e posizionata nell'antibagno che garantisce l'accesso ad un locale del seminterrato. Qui, oltre alle attrezzature per la fabbricazione di munizionamento, vi erano centinaia di cartucce di vario calibro anch'esse non dichiarate. In totale tra l'abitazione e l'attività commerciale sono state sequestrate 15 armi. Di queste, i Carabinieri hanno ritirato cautelativamente - ai sensi dell'articolo 39 T.U.L.P.S - 7 pistole e 3 fucili regolarmente denunciati. Per le 200 cartucce e per le rimanenti armi - un fucile privo di matricola e punzonatura, un revolver e 3 katane giapponesi - è scattato il sequestro penale.

Il gioielliere - arrestato in flagranza di reato per detenzione di armi clandestine, detenzione illegale di munizioni e omessa denuncia di armi e materiale esplodente - su disposizione dell'autorità giudiziaria è stato poi posto in libertà.

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