Cronache

Atri, la reazione dell'immigrato: schiaffeggia e morde gli agenti

Notato nei pressi dell’ospedale di Atri mentre chiedeva l’elemosina, un nigeriano è andato in escandescenza e ha aggredito i poliziotti che lo avevano fermato per sottoporlo ad un controllo

Atri, la reazione dell'immigrato: schiaffeggia e morde gli agenti

Sorpreso dalla polizia a mendicare nei pressi dell’ospedale di Atri, località in provincia di Teramo, un nigeriano va in escandescenza ed aggredisce a pungi e morsi gli agenti.

La violenza si è verificata intorno alle 10 dello scorso venerdì quando le forze dell’ordine, impegnate nel servizio antiaccattonaggio nei pressi del nosocomio abruzzese, hanno notato un immigrato che chiedeva l’elemosina e che, alla vista degli uomini in divisa, ha cercato di allontanarsi in tutta fretta.

Gli agenti, con lo scopo di identificare il sospetto, lo hanno inseguito e, dopo averlo raggiunto, gli hanno chiesto di esibire un documento di riconoscimento. Il giovane, però, fingendo di non capire ha continuato a camminare a passo svelto costringendo i poliziotti a raggiungerlo di nuovo per poterlo sottoporre a controlli.

È a quel punto che sono iniziate le scintille, con lo straniero che in preda ad un raptus si è scagliato con veemenza contro gli agenti. Nel corso della colluttazione, un poliziotto è stato colpito con un schiaffo al volto che gli ha causato la rottura degli occhiali mentre un suo collega è stato morso alla mano, gesto che gli ha procurato lesioni con prognosi di 10 giorni.

Dopo momenti di altissima tensione, l’immigrato è stato bloccato ed identificato. Dagli accertamenti è emerso che lo straniero è un 32enne nigeriano, in Italia senza una fissa dimora.

Durante la perquisizione personale, l’extracomunitario è stato trovato in possesso di passaporto visibilmente contraffatto, con le date di rilascio e di scadenza maldestramente modificate.

L’uomo, così, è stato arrestato per i reati di resistenza e violenza e lesioni a Pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e possesso di passaporto falsificato. L’immigrato, inoltre, è stato denunciato in stato di libertà per i reati di rifiuto di fornire indicazioni sull’identità personale e per violazione della normativa in materia di immigrazione.

Dopo il processo per direttissima, il nigeriano è stato condannato per i reati contestati ad un anno e sei mesi di reclusione con pena sospesa.

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