Cronache

"Quel bambino è troppo lento": Bufera sull'agente della Polfer che fa perdere il treno a disabile

La denuncia della mamma del piccolo: "Un'umiliazione gratuita per un bimbo di 5 anni pluridisabile. Gli altri passeggeri non si lamentavano"

"Quel bambino è troppo lento": Bufera sull'agente della Polfer che fa perdere il treno a disabile

Dopo la bufera sui bigliettai veneti che hanno impedito a un gruppo di ragazzi con la sindrome di down di acquistare i ticket, è polemica su un poliziotto della polizia ferroviaria che ha fatto perdere il treno a un bimbo disabile.

La storia la racconta la madre del piccolo su Facebook, dando voce al piccolo Emanuele, 5 anni e affetto da una rara malattia metabolica che lo ha reso sordo e lo ha costretto a portare occhiali e scarpe ortopediche, oltre a causargli crisi epilettiche. Quasi tutti i giorni il bimbo e sua madre prendono il treno per andare in ospedale dove Emanuele viene sottoposto a terapie. Ma non il 25 maggio quando, arrivati in stazione più tardi del solito, sono stati bloccati da un agente della Polfer perché - a suo dire - il piccolo camminava troppo lentamente e ostruiva il passaggio. E questo nonostante nessuno degli altri passeggeri si fosse lamentato.

Mi chiamo Emanuele e ho 5 anni. Mi piacciono molto i treni e a casa ne ho tanti giocattolo, anche se sono più belli...

Posted by Alessia Bernardi on Lunedì 25 maggio 2015

"La mia mamma sbalordita gli ha risposto che sono un bambino disabile grave certificato... anzi era molto stupita di non ricevere aiuto!", si legge nel post, "Ma tu agente hai insistito insistevi nelle tue ragioni, intanto il treno partiva senza di noi perdendo così una mattinata di terapie, di ospedale... umiliandomi gratuitamente, perché io sono si disabile ma non stupido. Quando ho visto avvicinarsi un poliziotto ho pensato, cavolo che fortuna... mi aiuterà... mi porterà in braccio sul binario... in un lampo sarò sul treno...invece... per me bambino pluridisabile di 5 anni solo umiliazione gratuita".

Oltre il danno la beffa: quando i due sono andati da un responsabile, questi non si sarebbe scusato, ma si sarebbe limitato a rimborsare i soldi del biglietto. "Io avrò perso anche il treno delle h.8,18 oggi 25 maggio 2015 ma tu caro agente hai perso qualcosa di molto più grande...

#voglioprendereiltreno", conclude il post, riprendendo l'hashtag rilanciato da Jacopo, un altro disabile che qualche mese fa si era battuto perché fossero abbattute le barriere architettoniche che gli impedivano di prendere autonomamente il treno.

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