Cronache

Al bar invece che al lavoro, nei guai otto detenuti

L'operazione della polizia penitenziaria svela che otto detenuti di Caserta in permesso per lavorare a Napoli, incontravano parenti e amici nei centri scommesse

Al bar invece che al lavoro, nei guai otto detenuti

Lasciavano il carcere perché (in teoria) avrebbero dovuto lavorare ma invece passavano la giornata al bar e nei centri scommesse. Denunciati otto detenuti della casa circondariale di Carinola, in provincia di Caserta, pizzicati a violare i permessi dagli agenti della polizia penitenziaria.

Secondo quanto ha riportato il sindacato dei baschi azzurri del Sappe, i detenuti lasciavano il penitenziario ogni mattina per recarsi al lavoro presso la Camera di Commercio di Napoli. Ma invece che andare a lavorare, se ne stavano al bar. Dove si intrattenevano con parenti, amici in barba alle prescrizioni di legge. Inoltre avevano accesso a telefoni cellulari, senza alcuna autorizzazione e in qualche caso sarebbero riusciti addirittura a procurarsi della droga.

Una vita da uomini liberi, insomma. Solo che il loro comportamento non è passato inosservato agli agenti che, ricostruite le violazioni loro rimproverate, sono stati capaci di far terminare quella che era diventata una vera e propria pacchia.

Gli otto detenuti sono stati denunciati e a loro è stato revocato il beneficio dei permessi per il lavoro. I responsabili nazionali del sindacato della polizia penitenziaria, rivendicando l’operazione in una nota stampa, sottolineano la necessità di rimpolpare i ranghi del corpo: "Il controllo di questi detenuti di Carinola non è demandato a noi ma questo grave fatto dimostra come invece dovrebbe essere demandato ai baschi azzurri appartenenti al corpo di Polizia Penitenziaria tutto il controllo dell’esecuzione penale esterna.

Per farlo, bisogna assolutamente dotare la Polizia penitenziaria delle risorse finanziarie, materiali e umane (mancano in organico 8mila agenti!) che servono, perché non si può pensare di economizzare o tagliare risorse agli apparati che garantiscono quotidianamente la sicurezza sociale".

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