Elezioni Comunali 2016

A un passo dalla spallata possibile

Mettiamo fine a questa democrazia sospesa. Sondaggi alla mano, ce la si può fare: ma non sono ammesse defezioni

A un passo dalla spallata possibile

Domani si vota nei ballottaggi per scegliere i sindaci di Milano, Roma, Bologna, Napoli, Torino, Trieste e tanti altri capoluoghi di provincia. Matteo Renzi ha visto bene di mettere in agenda per questo cruciale weekend visite di Stato in giro per il mondo e ieri era da Putin, pur di stare lontano dai suoi che in maggioranza detesta. Per la verità ben ricambiato, perché ormai una cosa è certa: Matteo Renzi fa perdere voti alla sinistra, nessun candidato sindaco del Pd si farebbe fare oggi una foto al suo fianco. L'uomo dal tocco magico, quello del «stai sereno» e del quaranta per cento alle Europee non esiste più, dissolto tra un abbraccio a Verdini e un selfie con Marchionne, sepolto dalla montagna di balle che ci ha propinato, accerchiato dai suoi colonnelli, D'Alema in testa, che non gli perdonano furbate e arroganze.

Siamo a un passo dalla spallata possibile. Sostenere i candidati del centrodestra a Milano, Napoli e Bologna e, perché no, turarsi il naso e votare i grillini a Roma e Torino, significa dire basta alla sospensione della democrazia architettata da Napolitano e messa in pratica senza alcuno scrupolo dal sindaco di Firenze e dalla sua banda. Domani, andando a votare, possiamo vendicare tutto quello che l'ex presidente della Repubblica ha fatto patire agli elettori del centrodestra nei disgraziati e oscuri nove anni del suo mandato.

Sondaggi segreti alla mano, i numeri dicono che ce la si può fare, ma non sono ammesse defezioni. Questo scalcagnato centrodestra assomiglia alla nazionale di Antonio Conte. Sbeffeggiati dai critici, guardati con diffidenza dai tifosi, dati per sicuri perdenti nei pronostici, gli azzurri stanno sorprendendo il mondo e facendo sognare noi. Hanno un'arma segreta, ci credono e corrono come dei disgraziati dal primo all'ultimo minuto. Parisi a Milano, Lettieri a Napoli e la Borgonzoni a Bologna possono essere i nuovi Antonio Conte del centrodestra, ma in campo ci dobbiamo andare noi, con la stessa lena di Bonucci e compagni. Avete visto ieri la faccia del grande Ibrahimovic al fischio finale di Italia-Svezia? Guardatela, mi piacerebbe che quella espressione da superstar umiliata fosse la stessa stampata sul volto di Matteo Renzi domenica sera alle 23, orario di chiusura dei seggi. E facciamolo, questo gol.

Lo dobbiamo anche a quel cuorematto di Silvio Berlusconi che ci ha portati fino a qua.

Commenti