Coronavirus

Bertolaso tuona così in diretta: "Ecco chi manderei in lockdown"

"Che ci sarebbe stata una seconda ondata di epidemia di Coronavirus lo sapevano anche i sassi", affonda l'ex capo della Protezione civile, che critica le istituzioni del nostro Paese

Bertolaso tuona così in diretta: "Ecco chi manderei in lockdown"

Intervistato durante "Tagadà", trasmissione televisiva in onda su La7, Guido Bertolaso non ha mancato di rivolgere critiche nei confronti di quanti ritenuti da lui responsabili di questa nuova fase di diffusione del Coronavirus.

Le frecciate sono rivolte, in modo evidente, a coloro che avrebbero dovuto vigilare sulla gestione dell'emergenza, anche nel corso dell'evidente rallentamento registrato nella stagione estiva, esecutivo giallorosso e premier Giuseppe Conte in primis. "Nel momento in cui tu fai uno stato di emergenza e sei responsabile del Paese, del governo e di questa situazione di grande criticità, tu devi ogni giorno lavorare immaginando lo scenario peggiore che si possa realizzare", spiega l'ex capo della protezione civile."Invece abbiamo fatto una sorta di 'tana libera tutti', giustissimo per i cittadini ma sbagliatissimo per le istituzioni che invece dovevano, mentre noi stavamo al mare, continuare a lavorare, programmare e pianificare".

"Si parla di un nuovo lockdown prima di Natale, cosa ne pensa?", domanda la conduttrice Tiziana Panella al suo ospite. "Ma, io manderei in lockdown quelli che ci hanno portato a queste condizioni oggi, se devo essere sincero", affonda Bertolaso. "In lockdown ci deve andare chi, invece di acquistare i letti per le rianimazioni dal 18 di maggio, quando uscì il decreto legge, ha fatto il bando di concorso il 2 di ottobre scorso. Ci deve andare chi non si è occupato di prevedere i trasporti per gli studenti", prosegue ancora, "dato che sapevamo che l'anno scolastico sarebbe iniziato. Ci deve andare chi non ha saputo comperare i tamponi e organizzare un sistema di indagine coi tamponi su tutti i cittadini".

E poi arriva anche l'attacco alla App Immuni,"che sappiamo perfettamente che non funziona per niente" ed ai suoi ideatori e sostenitori."Mi pare che ci siano delle pesanti responsabilità e non mi compiaccio della considerazione che gli altri Paesi stanno peggio di noi, non mi interessa. Io come istituzione mi devo occupare dei miei cittadini e del mio Paese".

Dopotutto, come sottolineato da Bertolaso nelle fasi iniziali del suo intervento, era ovvio che si potesse arrivare ad una recrudescenza del virus. Quel che è peggio è che "manca la prevenzione, ed è questo che io rimprovero più di tutto alle nostre istituzioni. Non hanno saputo fare alcuna iniziativa di previsione e di prevenzione. Che ci sarebbe stata una seconda ondata di epidemia di Coronavirus", dichiara Bertolaso, "lo sapevano anche i sassi. Lo sapeva anche la mia nipotina, lo sapevano tutti".

Una bella bastonata arriva anche sui banchi a rotelle, con cui alcuni studenti si sono divertiti a fare l'autoscontro in aula: "I banchi con le rotelle sono una perla delle sciocchezze che sono state commesse questa estate, una fra le tante. Forse merita l'oscar per la sciocchezza.

In un Paese dove il 70% delle nostre scuole si trovano in territori sismici, anche ad alto rischio sismico, il 65% non hanno neppure il certificato di agibilità, dove purtroppo ogni tanto qualche nostro figlio o nipote ci lascia la pelle perchè casca qualche infisso, noi ci permettiamo di inventarci i banchi a rotelle", attacca ancora Bertolaso.

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