Cronache

Bimbo di un mese circonciso in casa muore a Torino

Il piccolo era stato sottoposto a una circoncisione casalinga e questa mattina la famiglia ha chiamato il 118. Il bimbo sarebbe arrivato in ospedale già in arresto cardiaco

Bimbo di un mese circonciso in casa muore a Torino

Dramma familiare nella periferia di Torino. Un bambino ghanese di appena un mese è morto in ospedale, a Torino, dov'è stato portato d’urgenza a seguito di un arresto cardiaco a pochi giorni dalla circoncisione cui era stato sottoposto in casa.

Sono stati tutti vani i tentativi di rianimazione praticati dai sanitari dell'ospedale Maria Vittoria di Torino, dove il piccolo è stato portato in gravissime condizioni. Secondo i primi soccorritori al bimbo, che dopo l'intervento avrebbe accusato febbre alta, sarebbe stata somministrata da parte della famiglia una dose eccessiva di paracetamolo. Soccorso dai sanitari del 118, il bimbo è stato ricoverato in ospedale dove è morto poco dopo.

A lanciare l'allarme, come scrive La Stampa, è stata una ragazza che vive nello "Spazio popolare Neruda", un'ex scuola occupata in via Ciriè. L'ospedale ha subito informato l'autorità giudiziaria.

La donna, che ha 35 anni e da 5 vive in Italia con lo status di rifugiata, ha rivelato agli investigatori di avere somministrato al figlio una supposta di paracetamolo da 250 mg, il cui è solo è consigliato solo per bambini sopra i 12 chili. Ora è accusata d'omicidio colposo.

Il caso di Torino è solo l’ultimo di una lunga serie: migliaia di bambini (fino al 50% di quelli cui viene praticata la circoncisione) rischiano questo destino. Lo afferma Mustafa Qaddurah, pediatra e consigliere del Centro islamico culturale di Roma. "Il problema è noto, ne abbiamo parlato ai congressi scientifici come alle istituzioni, ed è che il Sistema sanitario nazionale non riconosce la pratica se eseguita per motivi culturali e non medici. Questo vuol dire che o ci si rivolge in cliniche, dove costa molto, o a questi ciarlatani - spiega l’esperto -. Secondo le nostre stime il 30-40% dei musulmani preferisce farla nel paese di origine, ma un altro 30-50% si rivolge a personale non autorizzato, che opera in ambienti non idonei con il risultato di ammazzare i bambini o di provocare gravi malformazioni, che noi poi vediamo nei nostri studi. Casi di morte ci sono stati recentemente a Treviso e in Puglia, il fenomeno riguarda tutta l’Italia". Una stima è difficile, afferma il pediatra, ma secondo una ricerca Caritas sono circa 50 mila i bambini musulmani in età prescolare e scolare.

Una circoncisione non autorizzata costa 30-50 euro, mentre in ospedale a Roma il ticket chiesto è di 480 euro, e chi va in cliniche private spende molto di più.

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