Bitcoin e monete virtuali per fare beneficenza? Con gli X-Children si può

Una nuova criptovaluta sarà lanciata sul mercato: tutto il profitto andrà ai bambini di Gaza

Bitcoin e monete virtuali per fare beneficenza? Con gli X-Children si può
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La beneficenza? Ha mille forme. Lo dimostra l'ormai arcinoto “Ice Bucket Challenge”. Vip e non hanno passato l'estate tra gavettoni e docce fredde rischiando persino di far perdere di vista lo scopo principe della sfida: la sensibilizzazione alla lotta per la Sla. Una cosa però va ammessa: che piaccia o no, questa sorta di “catena di Sant'Antonio” ha permesso di accendere i riflettori su una malattia di cui si parla sempre troppo poco (e portare qualche spiccio per la ricerca).

Così la società X-LabStudio, ha pensato di sfruttare un altro fenomeno che sta prendendo piede in questi mesi per fare del bene: le monete virtuali. “Vogliamo dimostrare che la tecnologia che ha creato il Bitcoin può essere usata per la beneficenza”, spiega il fondatore Billy Berlusconi, annunciando il progetto X-Children, che devolverà il profitto generato da una nuova moneta a favore dei bambini di Gaza.

Da lunedì 8 settembre, quindi, verrà “coniata” (o per usare il termine esatto “minata”) una nuova criptovaluta – l'X-Children appunto – che nel giro di un mese potrà essere immessa nel mercato delle monete virtuali e scambiata, proprio come ora avviene per Bitcoin e simili. A quel punto gli X-Children saranno cambiati in euro e il profitto sarà interamente devoluto a Unicef, Save the children e Croce rossa.

Alla generazione di monete possono partecipare in “pool” anche altri, mettendo a disposizione la capacità computazionale del proprio computer attraverso un software dedicato. In parole povere: per “minare” moneta c'è bisogno di processori che effettuino calcoli molto complicati, per cui si collegano tra loro più dispositivi (un po' come succede per eMule, per intenderci) e si “uniscono le forze”. In questo caso il sistema degli X-Children preleverà automaticamente il 40% della moneta minata perché sia scambiata e devoluta in beneficenza, mentre il restante 60% verrà utilizzato per la copertura delle ingenti spese elettriche e di supporto hardware di chi partecipa al pool.

Discorso diverso, ovviamente, per gli X-Children minati direttamente da X-LabStudio, che verranno interamente donati.

Una scommessa, quella di Billy Berlusconi e della sua azienda, che vuole però dimostrare come si possa fare del bene anche con strumenti pensati per usi scientifici (come la blockchain).

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