Cronache

Il processo Bossetti potrà essere riaperto?

Massimo Giuseppe Bossetti, le dichiarazioni del consulente dell'accusa per l'omicidio Gambirasio: "DNA ignoto 1 è sempre rimasto al San Raffaele, sarà restituito presto alla procura di Bergamo"

Il processo Bossetti potrà essere riaperto?

Giorgio Casari, docente di genetica e consulente dell'accusa per l'omicidio di Yara Gambirasio, ha rivelato nel corso di un'intervista ad Oggi nuove informazioni su Ignoto 1, con cui è stato identificato Massimo Giuseppe Bossetti, che per la giustizia è l'assassino della 13enne: "Il Dna di Ignoto 1 è sempre stato al San Raffaele. L’abbiamo conservato. E c’è ancora. Anche se proprio in questi giorni stiamo restituendo il materiale genetico alla Procura di Bergamo che lo ha richiesto".

Una notizia che potrebbe stravolgere le sentenze a sfavore dell'ex muratore di Mapello. A ribadirlo è l'avvocato Claudio Salvagni, legale di Bossetti, il quale ha spiegato come le richieste di una superperizia che confrontasse il DNA di Ignoto 1 con quello di Bossetti sono state tutte respinte in passato, con la giustifica che i reperti fossero tutti esauriti. La difesa dell'uomo ha pertanto preannunciato una denuncia per frode processuale con tanto di conseguente richiesta di revisione del processo. Salvagni ha dichiarato: "Grazie al vostro settimanale scopriamo che non è vero. Il materiale genetico c’è sempre stato e c’è ancora. E la Procura lo ha sempre saputo. La superperizia si può e si deve fare. E se le notizie saranno confermate anche da una indagine difensiva per la quale ho già ricevuto mandato da Bossetti, verrà valutata ogni possibile azione per il ripristino della giustizia violata, non esclusa una denuncia penale per frode processuale".

Bossetti: il processo a suo carico potrebbe essere riaperto

La difesa di Massimo Giuseppe Bossetti, ex muratore di Mapello (Bergamo) condannato all'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio, ha preannunciato una denuncia per frode processuale in vista di una richiesta di revisione del processo. La decisione è stata presa dopo le recenti dichiarazioni di un ex consulente del pm di Bergamo. Costui ha dichiarato che il DNA di Ignoto 1 sia sempre rimasto al San Raffaele di Milano. Claudio Salvagni, difensore di Bossetti, ha affermato che la superperizia è possibile ed è necessario farla.

Il legale ha dichiarato con veemenza come la procura abbia sempre saputo di ciò. Nel caso in cui le rivelazioni del perito Giorgio Casari, docente di genetica e consulente dell'accusa, corrispondessero effettivamente a verità, sarà valutata da parte della difesa qualsiasi azione per ripristinare una "giustizia violata". Salvagni ha inoltre annunciato una prossima indagine difensiva per la quale ha già ricevuto mandato dal suo assistito. Dati i recenti (e inaspettati) svolgimenti, quello di Yara Gambirasio sembra essere un caso tutt'altro che chiuso, nonostante la sentenza di cassazione che ha visto Massimo Giuseppe Bossetti come colpevole per il delitto.

Le indagini proseguono.

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