Cronache

L'imam di Trento difende l'offensiva di Erdogan

L'imam di Trento, vicino ai ribelli siriani e noto oppositore di Assad, parla di una "scelta giusta e coraggiosa" da parte della Turchia di Erdogan contro le milizie curde

L'imam di Trento difende l'offensiva di Erdogan

"Le informazioni che mi giungono sono di un’azione che non sta provocando alcuna carneficina. Si tratta di una scelta giusta e coraggiosa da parte della Turchia che in questo modo vuole far ritornare nella propria patria i quasi quattro milioni di profughi siriani ospitati finora". Commenta così l'operazione militare della Turchia nel Nord della Siria l'imam di Trento, Aboulkheir Breigheche, siriano e da molti anni guida spiriturale dei musulmani in Trentino. Intervistato dal quotidiano Trentino, Breigheche - noto oppositore del governo di Damasco di Bashar al Assad e vicino alle posizioni dei ribelli - difende il presidente turco Erdogan e attacca le Ypg: "Mi viene da sorridere quando sento parlare del Kurdistan - afferma - il Kurdistan non esiste e quelli che vivono nei territori a nord della Siria ora attaccati dalla Turchia sono miliziani estremisti e terroristi, responsabili di attentati in Turchia che hanno fatto molte vittime innocenti. Le dico di più: la stragrande maggioranza dei curdi siriani sono contro queste milizie e non ne appoggiano l’attività armata".

Breigheche sottolinea inoltre che "i curdi non sono stati i soli a combattere" contro lo Stato islamico e i terroristi in territorio siriano. "Tutta la comunità internazionale lo ha fatto insieme agli stessi siriani. I miliziani curdi si sono schierati solo per un motivo: ottenere il riconoscimento a un territorio proprio dove comandare". E attacca Assad e la Russia: "Mi sarebbe piaciuto sentire gli stessi sentimenti di condanna e rifiuto dell’invasione straniera anche quando Russia e Iran, appoggiando Assad, hanno bombardato case, asili e scuole siriane. Ricordiamo che è vero che la Turchia si muove per mettere in sicurezza i propri confini nazionali, ma in questo modo consente anche a quattro milioni di siriani di ritornare in patria".

Le dichiarazioni "controcorrente" dell'Imam di Trento Breigheche sulla questione curda hanno scatenato le più disparate reazioni politiche, da destra a sinistra. "Nel leggere le dichiarazioni dell'imam di Trento Breigheche rimango inorridito, sono spesso sceso in piazza con lui per i diritti del popolo palestinese, ma oggi non comprendo come possa sostenere che 'la Turchia fa bene'. Oggi serve un intervento diplomatico forte dell'Europa, che faccia cessare questo attacco pericoloso e immotivato. Spero che l'Imam di Trento riveda questa posizione incomprensibile" ha commentato il consigliere comunale Jacopo Zannini (L’Altra Trento a sinistra) in risposta alle parole pronunciate dall’imam della comunità islamica trentina.

Aboulkheir Breigheche non è una voce qualsiasi all'interno delle comunità islamiche italiane. Tra i fondatori dell'Ucoii, è stato presidente dell'Alleanza Islamica in Italia, vicina alle istanze dei Fratelli Musulmani in quanto appartenente alla Federazione delle Organizzazioni Islamiche in Europa (Fioe). Breigheche è inoltre membro e anima dell'associazione Insieme per la Siria Libera, "costituita per promuovere attività di sensibilizzazione e informazione sulla tragedia del popolo siriano, così come attività di volontariato, raccolta di fondi e aiuti a sostegno e solidarietà del popolo siriano martoriato in patria dal regime dittatoriale al potere, a livello locale e nazionale". L'associazione è vicina al Free Syrian Army e ai ribelli siriani e opera nelle zone controllate dai ribelli nel Paese. In un'intervista rilasciata al quotidiano Trentino, l'Imam affermava infatti che "per fermare la guerra sarebbe sufficiente togliere di mezzo quel criminale di Assad".

Tuttavia, la realtà è molto diversa da quella raccontata dall'Imam. Come ha spiegato Matteo Carnieletto su InsideOver, il Sultano Erdogan ha sempre utilizzato i terroristi, spesso legati ai Fratelli musulmani, per portare avanti i propri interessi oltre confine. L’autostrada del jihad è stato l’esempio. La legione straniera dell’Esercito siriano libero, che ora è parte dell’Esercito siriano nazionale, ne è la prosecuzione. Quelli che fino a ieri venivano chiamati “ribelli moderati” oggi diventano jihadisti in piena regola che, nelle ultime ore, hanno provocato la fuga di almeno 130mila persone (secondo i numeri dell’Onu). Basta vedere le immagini che provengono dal nord della Siria per rendersene conto. Un video diffuso su Twitter mostra ad esempio dei miliziani che stanno appoggiando l’avanzata turca obbligare un uomo a uscire dalla macchina..

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