Cronache

Brennero, poliziotti a -14° lavorano senza divise invernali adeguate

Al Brennero i controlli sui treni per bloccare i migranti con le divise usate a Palermo. Il segretario del Coisp, Fulvio Coslovi: "Un rischio per l'incolumità degli agenti"

Brennero, poliziotti a -14° lavorano senza divise invernali adeguate

Quattordici gradi sotto lo zero. Senza l'equipaggiamento adatto. I poliziotti della Polfer che operano al Brennero e cercano di fermare il passaggio del confine da parte dei migranti clandestini lavorano così: al freddo e al gelo.

A denunciare l'accaduto sono il segretario del Siulp, Mario Deriu, e quello provinciale del Coisp, Fulvio Coslovi. In un duro comunicato i due sindacati attaccano la decisione di "potenziare le pattuglie al Brennero" senza "dotare i nostri agenti dell'equipaggiamento adeguato". Nei giorni scorsi il termometro è stato implacabile: 14 gradi sotto lo zero. Eppure i poliziotti continuano a controllare i treni merci "senza guanti e con divise vecchie di anni".

Piccolo passo indietro. Il Brennero l'anno scorso divenne terreno di scontro europeo in tema di migrazioni. L'Austria minacciò più volte l'intenzione di chiudere i confini se l'Italia non avesse provveduto a bloccare gli immigrati irregolari che si nascondevano nei vagoni in transito dal confine in Trentino Alto-Adige. Minaccia che si è tradotta in un accordo scritto che impegna il Belpaese a realizzare controlli preventivi in territorio italiano, costringendo così la Polfer a ispezionare i vagoni tre volte alla settimana durante le ore notturne. Non proprio il momento più caldo della giornata.

"I primi contatti iniziarono a luglio - spiega Coslovi - poi la firma è arrivata a metà ottobre. C'era tutto il tempo per prepararsi bene e fornire i mezzi idonei a operare". E invece niente. Le uniformi fornite agli agenti al Brennero sono le stese utilizzate dai colleghi a Palermo. Peccato che al confine nord le temperature corrano spesso sotto lo zero, mentre oggi nel capoluogo siciliano di gradi ce ne sono +14. La differenza è enorme, le divise le stesse.

"I poliziotti che vengono inviati qui dal Centro non sono abituati a questo clima - spiega il sindacalista - Vedo la gente tremare in servizio. Le ultime uniformi invernali messe a disposizione sono state riciclate dalle olimpiadi di Torino". Poi mancano calzature, berretti e protezioni per le mani. "Io i guanti in pile li ho, ma solo perché sono fortunato: a disposizione ci sono solo taglie grandi, mentre molti colleghi vestono 'M' o 'S' e non ne trovano. Così sono costretti a comprarseli da soli o a morire di freddo". Lo stesso vale per il resto del corpo. "Le divise degli austriaci e dei tedeschi sono migliori. Le nostre invece non proteggono dal gelo e dobbiamo sopperire alle mancanze dell'amministrazione acquistando l'intimo termico e tutto quello che occorre per riuscire a stare al caldo". Un paradosso.

E non è solo questione di spese (non rimborsate). Ma anche di sicurezza. "Lavorare in queste condizioni - attacca Coslovi - è molto pericoloso. Un serio rischio per la salute e per l'incolumità personale. Se dovesse accadere una qualsiasi emergenza e fosse necessario correre dietro un malvivente, mi spiega come faccio se devo vestirmi così tanto da sembrare l'omino Michelin?".

Dopo la denuncia dei sindacati, il dirigente compartimentale della Polfer di Verona avrebbe risposto alle sollecitazioni. "Mi ha detto di aver fatto richiesta a chi di dovere, peccato che il servizio si chiuderà tra due settimane (riprenderà a gennaio, ndr) e intanto gli agenti devono comunque operare".

Con divise leggere e i guanti troppo grandi.

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