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Brexit, un divorzio impossibile

Brexit, un divorzio impossibile

Era prevedibile. Anzi era pure scritto, to be or not to be? Essere o non essere. Il dubbio amletico messo giù dal cittadino inglese William Shakespeare non riguardava propriamente la Brexit ma ci siamo vicini, molto vicini.

Perché dopo giorni, settimane e mesi, l'Inghilterra non ha ancora deciso se essere europea oppure restare sull'isola, come hanno voluto e deciso il cinquantuno virgola dei suoi votanti chiamati al referendum consultivo sul tema. Si fa presto a dire separazione, bastano due parole, bastano due litigi condominiali, si svuotano i cassetti, si liberano le stanze e si va altrove. Questo doveva essere, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo The Channel, nel senso della Manica e qui sarebbe scontato scrivere che è un altro paio delle stesse. In verità la questione è seria al punto che miss May è sul punto di non ritorno, il primo ministro non è una lady di ferro, direi, al massimo, di filo di ferro, si sta piegando troppo, forse perché non si è spiegata abbastanza, anche perché era arrivata a pronunciare una frase che nemmeno Winston Churchill avrebbe mai potuto immaginare «Ho chiaro che Brexit significa Brexit».

No, please please me, non è chiaro affatto, perché dopo dibattiti, riunioni, discussioni, richiami all'order di quel simpaticone rubizzo di John Bercow, la questione non è risolta, il futuro è grigio come la nebbia di un tempo sul Tamigi, il presente potrebbe provocare un terremoto governativo, politico, nella speranza che non tracimi nel sociale, con i Windsor pronti a evacuare Buckingham e altre dimore. Da quasi tre anni (23 giugno del 2016, R Day, del referendum) i sudditi sono sull'uscio di casa, non sanno se entrare o darsi al giardinaggio, l'isola del Tesoro può riscoprirsi povera, costretta a to spend a penny, cioè a rinchiudersi in toilette, per la paura o la vergogna. Troppe scartoffie, manifestazioni di piazza, contestazioni. A differenza del tunnel della Tav, progettato ma non scavato per le note vicende, l'Inghilterra si è infilata in un tunnel di cui non conosce l'uscita, ha sposato, con imprevista euphoria poco british, l'idea del divorzio ma non sa come realizzarlo in pratica. Si va avanti tra un «maybe» e un «May be», giocando, dunque, sul chissà e sulla permanenza della Theresa che rischia di essere madre Teresa di London. «Brexit sarà un successo» fu un suo annuncio alla nazione.

Il successo non è successo.

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