Brindisi, l'addio a Melissa L'arcivescovo nell'omelia: "Fratelli omicidi costituitevi"

Mesagne dà l'ultimo saluto a Melissa Bassi, la sedicenne uccisa nell'attentato davanti alla scuola "Morvillo Falcone" di Brindisi. La chiesa della cittadina è gremita e nel sagrato 4mila persone assistono ai funerali. In prima fila, davanti alla bara bianca, ci sono i familiari della ragazza (anche se la madre Rita è ancora in ospedale dopo un malore) ma anche il presidente del Consiglio Mario Monti, i ministri Paola Severino, Anna Maria Cancellieri, Francesco Profumo, il presidente della Camera Gianfranco Fini, il procuratore antimafia Piero Grasso e il governatore della Puglia Nichi Vendola. Presente anche il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, che ha dichiarato il lutto cittadino.

Accanto alla porta d’ingresso della chiesa c’è una grande fotografia di Melissa sorridente. Tanti i messaggi che gli studenti e i ragazzi che affollano la piazza hanno scritto. "Contro le stragi di vittime innocenti ci siamo noi a lottare: 14 milioni di studenti", si legge su un cartello. "I tuoi occhi avevano quella voglia di vivere che avevi dentro...", si legge ancora. Poi foto di Melissa ovunque, accompagnate dalla bandiera tricolore listata a lutto.

Dall'altare l'arcivescovo di Brindisi, mons. Rocco Talucci, tuona: "Per voi fratelli omicidi c’è una chiamata a vita nuova. Costituitevi: meglio una punizione della giustizia umana che rimanere in una falsa libertà che diventa presto autocondanna e autodistruzione". Poi si rivolge ai giovani, perché non si lascino andare a rabbia e sentimenti di vendetta: "Non maledite nessuno per rabbia e abbiate fiducia, il mondo cattivo può essere sconfitto. Mirate a quegli ideali che danno senso al presente e al futuro, guardate alla vostra speranza fidandovi di educatori che nella verità vogliono il vostro bene, senza strumentalizzazioni di comodo".

La bara ha lasciato la chiesa tra gli applausi, le lacrime e palloncini bianchi fatti volare in cielo.