Bruxelles, il sopravvissuto: "Vivo al Bataclan, e vivo anche qui"
23 Marzo 2016 - 11:29Il giorno dopo l'attentato emergono storie di vita e purtroppo di morte che riguardano gli attacchi di Bruxelles
Il giorno dopo l'attentato emergono storie di vita e purtroppo di morte che riguardano gli attacchi di Bruxelles. La storia più curiosa è quella del francese Lahouani Ziahi, sopravvissuto il 13 novembre scorso all'attentato al Bataclan a Parigi e salvo ieri a Bruxelles. "Non mi sento un miracolato", dice ancora spaventato. "Piuttosto credo di essere perseguitato".
Poi c'è la storia di Pietro Consorti, chef di ritorno a Milano dopo un viaggio a New York, era fuori l'aeroporto a fumare una sigaretta proprio nel momento dell'esplosione. Il suo aereo ripartiva a mezzogiorno dopo lo scalo a Bruxelles. Il tempo per una boccata d'aria e di una sigaretta appunto, che gli ha salvato la vita. Jean-Luc invece era in bagno. Una volta uscito si è trovato di fronte un dipinto di morte e orrore. "Sono stato colpito da un passeggino, c'era gente che correva e feriti a terra".
Si è salvato la vita grazie ad una sigaretta.