Cronache

Campi rom, scoppia epidemia morbillo e si diffonde in Italia

Nel 2015 e 2016 sono scoppiate due epidemie, partite dai campi rom in Lombardia. L'allarme dell'istituto superiore della sanità

Campi rom, scoppia epidemia morbillo e si diffonde in Italia

Sono due i focolai di morbillo scoppiati nel novembre 2015 e arrivati fino ad aprile di quest'anno: 67 casi di bambini contagiati, di cui 43 tutti provenienti dai campi rom di Milano.

L'epidemia nei campi rom

Ad essere colpiti sono stati i bambini con una età media intorno ai 4 anni. Ma sono stati registrati casi anche su persone di 37 anni. I casi si sono diffusi da Milano fino a Parma e Piacenza, dove sono state contagiate 24 persone. Tra cui 7 persone del personale sanitario che loro volta l'hanno trasmesso a conoscenti che lavoravano o vivevano con i contagiati.

Il nuovo ceppo del virus

A causare l'allarme sono due fattori. Il primo, il nuovo ceppo del virus, che viene dall'estero ed è stato rilevato in Romania, Spagna, Gran Bretagna. L'altra è la mancata vaccinazione di molti, troppi, nomadi. Dove le precentuali di vaccinati sono bassissime. E che rischiano di trasmettere la malattia agli altri cittadini. L'epidemia, scrive l'Istituto nazionale della sanità "mette in evidenza che è necessario migliorare le coperture in alcuni gruppi specifici come rom e sinti, considerati popolazione difficile da raggiungere". Per eliminare il virus bisognerebbe raggiungere una percentuale di vaccinazione che si aggiri intorno al 95%. Ma la cosa non accade quasi mai. Soprattutto nei campi rom.

Le contromisure

Le conseguenze dell'epidemia sono state altre. Sono state registrate diverse complicanze, tra cui 9 polmoniti, 7 casi di diarrea, 5 pazienti malati di epatiti, 3 che hanno dovuto lottare contro la cheratocongiuntivite. Poi ci sono state 2 otiti, una pericardite e una trombocitopenia. Per questo la Lombardia sta cercando di approvare una legge che renda obbligatori i vaccini per tutti i bambini, anche rom, che vogliano iscriversi all'asilo. Altrimenti verranno eslcusi dall'utilizzo delle strutture.

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