Cronache

Sbarchi senza fine, i centri di accoglienza sono al collasso. "Nessun segno dalla Lamorgese"

Quasi 1.400 nel centro di accoglienza di Lampedusa, 700 al Cara di Crotone: forze dell'ordine esauste per il caos migranti ma il Viminale tace

Sbarchi senza fine, i centri di accoglienza sono al collasso. "Nessun segno dalla Lamorgese"

25 sbarchi in un solo giorno a Lampedusa: non è un record, perché quello è stato battuto ad agosto con oltre 30 sbarchi in 24 ore, ma la giornata di ieri è una di quelle in cui le forze dell'ordine e tutto il personale di soccorso è stato costretto a far ben più di un lavoro straordinario. Con le condizioni del mare che sono migliorate notevolmente negli ultimi giorni, gli sbarchi sono ripresi a ritmo incalzante e il sistema di trasferimento dei migranti non riesce a liberare l'hotspot, che è tornato al collasso con circa 1400 persone al suo interno. Numeri che preoccupano, perché se d'estate a creare allarme era il forte caldo, adesso sono le intemperie. Ma, nonostante questo, il Viminale continua a tacere e intanto i centri di accoglienza sono allo stremo, a Lampedusa e in tutto il sud Italia.

Lampedusa in ginocchio

Nella notte, con tutti i miliari impegnati in altre operazioni legate alla gestione dei migranti giunti nelle ore precedenti, a Lampedusa si sono registrati 3 sbarchi autonomi per un totale di 56 migranti, fra molo Madonnina e Cala Croce. A bloccare i gruppi di 38 egiziani, bengalesi e libici, oltre a 14 migranti provenienti da Guinea, Mali e Bangladesh, a cui si aggiungono anche 4 tunisini, sono stati i carabinieri. Negli ultimi due casi, l'imbarcazione utilizzata per la traversata non è stata ancora rinvenuta, quindi è probabile che gli scafisti abbiano avuto modo di scaricare i migranti per poi riprendere il largo, senza essere notati. Con questi ultimi tre sbarchi, il numero di persone arrivate a Lampedusa nella giornata di ieri, fino all'alba di questa mattina, è di 572. Sale fino 1392, quindi, il numero di persone presente all'interno dell'hotspot di cala Imbriacola a fronte delle 350 che potrebbero essere ospitate al suo interno.

Caos a Crotone

Ma non c'è solo Lampedusa a destare preoccupazione, perché nonostante sulla Calabria i riflettori siano spenti, anche lì la situazione è diventata ingestibile. A denunciarlo è il Sap, sindacato autonomo di polizia, anche a fronte degli ultimi sbarchi avvenuti pochi giorni fa con la nave Diciotti, che ha portato al molo commerciale del capoluogo calabrese ben 320 migranti. Erano tutti uomini, provenienti prevalentemente dall'Egitto e dalla Siria. Con questo sbarco, avvenuto il 12 settembre, sale a 55 il numero di eventi dall'inizio dell'anno. Complessivamente sono transitati dal Centro di accoglienza, dove attualmente sono ospitate 700 persone, quasi 12 mila profughi.

La denuncia del Sap

"Ci sentiamo di sottolineare che la situazione è veramente critica, soprattutto nel Cara dove è diventato difficile gestire l’afflusso degli arrivi per due ordini di fattore: in primis perché moltissimo personale viene distolto dal contrasto alla criminalità per gestire gli sbarchi e l’immigrazione clandestina e in una regione critica come la Calabria, anche il contrasto alla criminalità organizzata e alla ‘ndrangheta ovviamente ne risente", ha spiegato Stefano Paoloni, segretario generale del sindacato Sap.

Ma c'è anche un altro elemento critico: "L'hub regionale di Crotone lamenta una grande sofferenza, causata dagli importantissimi numeri di migranti che a catena creano una grande difficoltà nella vigilanza soprattutto in determinati momenti. Anche perché la naturale destinazione del Cara sarebbe quello della gestione dei richiedenti asilo politico. Ossia di persone che non propendono alla fuga, ma sono in attesa di un titolo autorizzativo". Invece, qui vengono portati anche i migranti irregolari che tentano la fuga, ha sottolineato Paoloni, "soggetti che provano a sfuggire ai controlli appena messo piede a terra e che creano di seguito un grave precedente per la sicurezza, perché non identificati e liberi di muoversi per il territorio. Le difficoltà per i colleghi del centro sono aumentate a causa della carenza di organico, dello sbarco continuo di migranti ma anche per la gestione degli spostamenti degli stessi".

E il Viminale che fa? Niente.

A dirlo è lo stesso segretario generale del Sap: "Tutto questo accade nella piena consapevolezza del ministro Lamorgese che, nonostante più volte sollecitata anche dalla nostra organizzazione sindacale, non dà nemmeno cenni di riscontro".

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