Cronache

In carcere al posto del fratello solo per condotta scorretta

Un veneziano era stato arrestato per spaccio di droga e tenuto in cella per un anno e cinque mesi, ma non era lui il colpevole. Era stato scambiato per il fratello, un ex della mala del Brenta

In carcere al posto del fratello solo per condotta scorretta

Era stato arrestato per spaccio di droga e tenuto in cella per un anno e cinque mesi, ma non era lui il colpevole. Era infatti stato scambiato per il fratello, un ex della mala del Brenta. Protagonista della vicenda è un uomo veneziano di 56 anni, che ha quindi dovuto subire un errore giudiziario. L’uomo è stato assolto solo 21 anni dopo dal tribunale del capoluogo veneto. La storia è iniziata nel 1994 e non si è ancora conclusa tanto è vero che l’uomo dovrà essere risarcito, come stabilito dalla Corte di Cassazione.

I fatti

Come riporta Libero, la vicenda è iniziata il 13 aprile di 26 anni fa quando il veneziano è stato arrestato. L’uomo aveva 34 anni, era sposato e in quell’occasione era stato accusato di aver consegnato della droga ad alcuni tossicodipendenti che frequentavano la Riviera del Brenta. Gli inquirenti l’avevano però scambiato per il fratello, che qualche anno dopo è finito all’ergastolo per aver massacrato e ucciso un componente della sua banda, il quale non voleva più ubbidire ai suoi ordini.

In seguito il veneziano era stato prosciolto dalle accuse e aveva richiesto alla Corte d’Appello di Venezia il riconoscimento di un indennizzo per la durata del processo e per i 516 giorni trascorsi in carcere da innocente. I magistrati gli avevano riconosciuto 9 mila euro per il giudizio e niente per la detenzione. Secondo l’accusa, l’uomo aveva indotto all’errore investigatori e giudici con la sua condotta ritenuta scorretta.

Il risarcimento

L’avvocato del veneziano ha spiegato che ora ci sarà un altro processo in sede penale per ottenere il risarcimento del danno precedentemente negato. Il legale ha aggiunto che non sarà facile ricevere i 20 mila euro e che il suo cliente verrà accusato di non aver contribuito alla verità perché ha continuato a frequentare il fratello. L’avvocato ha sottolineato che in realtà l’uomo ha dichiarato fin dall’inizio la sua innocenza e il presunto scambio di persona.

In quel momento, aveva la fedina pena pulita e secondo lui proprio l’essere stato in carcere per errore l’avrebbe portato a commettere il reato per il quale era stato arrestato. Nel 2013, infatti, l’uomo si è messo in società con alcuni ex membri della mala del Brenta per smerciare cocaina a livello internazionale.

Il legale ha evidenziato che forse la detenzione da innocente possa aver inciso sulla vita dell’uomo.

Commenti