Cronache

La Caritas con il Papa sui migranti: "Non sono una minaccia"

La Caritas, durante la giornata di oggi, ha organizzato un evento per i migranti e per i rifugiati. Tutta la settimana sarà dedicata a questo tema. Arrivato puntuale un messaggio del Papa. Istituzioni cattoliche unite a favore dell'accoglienza

La Caritas con il Papa sui migranti: "Non sono una minaccia"

La Caritas ha deciso di dedicare l'intera settimana ai migranti e ai rifugiati. Una delle iniziative è intitolata "Il Pasto dell'Incontro". Un'occasione per la quale Papa Francesco ha inviato un messaggio. Caritas Roma, Caritas Italiana e Caritas Internationalis si sono ritrovate alla mensa "San Giovanni Paolo II" di Roma. La campagna si chiama "Share the Journey", l'obiettivo è quindi quello di "condividere il cammino". Sigle ed espressioni che sottintendono una finalità unanime: responsabilizzare la cittadinanza sul tema dell'accoglienza.

Papa Bergoglio, nel testo inoltrato, ha scandito che:"Come Caritas avete raccolto l’invito a lanciare un’iniziativa di sensibilizzazione su scala mondiale a sostegno dei migranti e dei rifugiati: è la campagna ‘Condividiamo il cammino’, che abbiamo inaugurato assieme lo scorso 27 settembre. Oggi, vorrei invitare tutti – migranti, rifugiati, operatori Caritas e istituzioni – a cogliere i tratti di questo percorso che vi hanno segnato di più: quale speranza anima il vostro cammino? Provate a condividere questo pensiero e a ‘festeggiare’ per quello che ci accomuna".

Le affermazioni, tutte riferite a quello che sarebbe un "cambio di mentalità" in materia d'immigrazione, risultano piuttosto allarmate. Oliviero Forti, responsabile dell'argomento in oggetto per Caritas Italia, ha dichiarato che "dobbiamo avere il coraggio di rispondere con i fatti alle tante parole, anche di odio, che vengono dispensate in ogni dove". "Viviamo un momento particolare per l’Italia e per l’Europa. Nel mondo - ha specificato, come riporta la Sir - assistiamo ad una situazione preoccupante". Bisognerebbe, quindi, raccontare "una storia diversa".

Questa preoccupazione, anche se non viene esplicitato, è rivolta alle politiche restrittive inaugurate dal alcuni governi europei e non. Quello italiano compreso. Il segretario di Caritas Internationalis, Michel Roy, ha dichiarato che i migranti non sono una minaccia, ma nostri fratelli e sorelle. E ancora: "Le migrazioni non si fermeranno, dobbiamo aprire menti e cuori a questa realtà che è un segno dei tempi". I cosiddetti "populisti", insomma, dovrebbero rassegnarsi.

Le parole più dure sulla posizione del governo gialloverde sono arrivate da monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana di Roma:"Non voglio fare un discorso politico - ha evidenziato al termine dell'iniziativa - io sono un prete e parlo ai cristiani: certe affermazioni sono contrarie alla nostra fede. Dire 'noi li respingiamo' é esattamente contrario al concetto cristiano dell'accoglienza". Sempre Feroci ha bocciato di netto la proposta di Matteo Salvini di censire i rom: "superficialità spaventosa". Ma non è tutto.

Altri interventi sono arrivati dalla fondazione Migrantes, in virtù della vigilia della giornata di domani, che sarà quella Mondiale del rifugiato. Il direttore generale Gianni De Robertis, tra gli altri punti toccati, ha sottolineato che:"C’è un’indole del rifiuto che ci accomuna, che induce a non guardare al prossimo come a un fratello da accogliere, ma a lasciarlo fuori dal nostro personale orizzonte di vita, a trasformarlo piuttosto in un concorrente, in un suddito da dominare".

Papa Francesco, Caritas e fondazioni cattoliche: tutti uniti nel nome della necessità dell'accoglienza.

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