Cronache

Casa famiglia chiusa: maltrattamenti su 94enne

Tre indagati, sotto accusa anche il titolare della struttura

Casa famiglia chiusa: maltrattamenti su 94enne

Una casa famiglia è stata chiusa dalla Polizia Locale a seguito di una indagine della Procura, decisa dal pubblico ministero Cristina D’Aniello. Secondo quanto emerso diversi sarebbero stati i maltrattamenti nei confronti di alcuni ospiti anziani. In particolare il 16 maggio scorso un 94enne sarebbe stato costretto a mangiare le proprie feci, come punizione per la sua scarsa igiene personale. Sotto accusa la casa famiglia Villa Cesarea, sita nel centro di Ravenna. Ieri il Comune ha disposto la sospensione dell’attività dopo gli accertamenti svolti. Due badanti sarebbero state le artefici dei maltrattamenti al 94enne.

Le donne avrebbero trascinato l’anziano nel bagno della struttura e dopo averlo ricoperto di feci, lo avrebbero costretto a mangiarne una parte. Sarebbe stata una terza badante che ha assistito alla scena, a decidere di denunciare le colleghe. Da quanto rivelato sarebbe stata una punizione nei confronti dell’uomo, a causa della sua poca igiene. Un’ambulanza sarebbe anche intervenuta sul luogo per soccorrere il 94enne, sentitosi male. Le due badanti e il titolare della struttura sono ora indagati per concorso di colpa.

Il sindaco Michele de Pascale ha ringraziato la Procura e le Forze dell’ordine per il lavoro svolto “Rinnovo il mio plauso alla Procura e alle forze di polizia per la continua attività di indagine e controllo che stanno portando avanti nelle case famiglia del territorio provinciale. Anche oggi siamo venuti a conoscenza di notizie che, se confermate, non hanno precedenti in termini di violenza perpetrata a danno di soggetti deboli. Colgo l’occasione per invitare tutti i cittadini, qualora si trovino davanti a situazioni poco chiare, anche minimamente sospette, a rivolgersi subito alle autorità competenti”.

Il sindaco ha inoltre ribadito che i controlli proseguiranno attraverso strumenti regolamentari.

La priorità resta quella di salvaguardare gli ospiti delle strutture. De Pascale ha anche sottolineato che chi lavora in modo diligente e professionale non si deve preoccupare “I gestori delle case famiglia che lavorano seriamente non hanno nulla da temere, al contrario, queste attività di controllo sono anche a loro tutela e nel rispetto di chi offre servizi di qualità”

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