Cronache

Il cashmere a più tinte adesso si rinfresca intrecciato con la seta

Ma anche con lino e cotone: sono le nuove mischie di Doriani che apre un ristorante in Montenapoleone

L'intuizione è stata di quelle geniali: trasgredire le regole e colorare il più prezioso dei filati. Scelta vincente. Dal 1972 Doriani Cashmere si impone come marchio di culto nella maglieria luxury, facendo dell'eccellenza produttiva Made in Italy e di una palette ricercata i suoi punti di forza. A Pitti Uomo il marchio milanese va oltre i suoi iconici pullover e promette di sedurre l'uomo di domani con leggerezza e freschezza. «Per le collezioni estive ci siamo specializzati in mischie particolari - racconta Gisberto Carlo Sassi, Amministratore Delegato - come lino e cashmere, cotone e cashmere, seta e cashmere, rinfrescando il filato senza alterarne la morbidezza. Le combinazioni sono proposte in oltre 40 colori e fino a 20 modelli». In collezione anche polo e polo camicie in seta e cotone o in piqué di lino e le celebri wind jacket in microfibra impalpabile wash & wear, spesso reversibili, che si chiudono nel pugno di una mano. Quanto ai colori, l'AD svela la tavolozza della PE 2016: «Un'intensa gamma di beige, sabbia, bianchi, sfumature del Sahara, curcuma, zenzero, peperoncino, che regalano nuovo appeal». Blu, bianco e beige restano immancabili nei 154 punti vendita che il brand conta nel mondo, oltre ai 10 monomarca (l'ultimo aprirà a Dubai entro l'anno) dove è possibile ordinare pull «bespoke». L'azienda, con un fatturato sempre in positivo che proviene per il 50% dall'Europa e per il resto da Russia, Giappone, Hong Kong e Canada, non dorme sugli allori e continua a essere fucina di progetti importanti. In vista altre due opening in Italia, a Roma e Firenze e quella che Sassi definisce l'«ultima follia»: l'inaugurazione, verso la metà di luglio, di un ristorante in via Montenapoleone, tra le due boutique Doriani Cashmere di via Gesù e via S. Andrea.

Ennesima sfida che promette grandi emozioni.

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