Cronache

Caso Moro, parla il generale: "Conoscevamo il covo delle Br"

Nicolò Bozzo, braccio destro di Carlo Alberto Dalla Chiesa, si confessa: "Comunicammo il luogo di prigionia di Moro. Ci fecero il vuoto attorno"

Caso Moro, parla il generale: "Conoscevamo il covo delle Br"

Il generale Nicolò Bozzo, classe 1934, era il braccio destro di Carlo Alberto dalla Chiesa e ha rilasciato un'intervista a Il Fatto Quotidiano in cui racconta la sua verità sul rapimento e sull'omicidio di Aldo Moro.

Bozzo dà delle informazioni importanti e allo stesso tempo inquietanti sull'affaire Moro, come questa riguardante alcuni ragazzi legati agli ambienti di sinistra che avevano iniziato a "fare un lavoro di muratura dentro un appartamento a Roma". Dove? In via Montalcini, dove fu preparato l'appartamento di dentenzione di Moro.

Quindi Bozzo afferma di aver denunciato il tutto "a chi di dovere": "Andai io personalmente dal capo di Stato maggiore dell’Arma, il generale Mario De Sena. Gli raccontai tutto, per noi era una notizia importante, ma lui, alla napoletana, mi rispose: ‘Guagliò quello delle Brigate rosse è un problema vostro, del Nord, qui a Roma di Brigate rosse non c’è traccia’. In pratica sottovalutò quella notizia, e con ciò non intendo dire che non volle approfondirla, in quel momento erano convinti che la Capitale non correva grandi pericoli. Subito dopo, però, ci fecero il vuoto attorno"

Dalla Chiesa inviò il generale Bozzo a Roma, ma non potè fare nulla: "Passavo le giornate con le mani in mano".

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