Cronache

Caso Regeni, Gentiloni attacca: "Dall'Egitto collaborazione inadeguata". Secca la risposta: "Era una spia"

"La nostra ricerca della verità finora non ha avuto risposte soddisfacenti" ha dichiarato il ministro degli esteri Gentiloni, intevenuto a Radio Rai1. Ma dall'Egitto piovono ancora accuse: "Era una spia"

Caso Regeni, Gentiloni attacca: "Dall'Egitto collaborazione inadeguata". Secca la risposta: "Era una spia"

"Il trascorrere del tempo non diminuirà l'attenzione dell'Italia" assicura il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni intervenendo sul caso Regeni a Voci del Mattino su Radio Rai1. Ma sulla collaborazione con l'Egitto non ha dubbi: "Finora è stata assolutamente inadeguata". Da un emittente privata arriva la risposta di vicepresidente della Camera dei rappresentanti del Cairo, Soliman Wahdan: "Regeni era una spia".

"La nostra ricerca della verità finora non ha avuto risposte soddisfacenti". e infatti così è stato. Il muro di gomma eretto dall'Egitto non ha permesso all'Italia di ottenere la verità tanto cercata. Ma il ministro fa notare come il governo italiano abbia risposto con fermezza: "È accaduto un fatto molto importante nelle relazioni diplomatiche fra Italia ed Egitto. Abbiamo richiamato a Roma il nostro ambasciatore al Cairo. Un gesto molto forte nei rapporti tra Stati". Ha aggiunto anche : "Se qualcuno immaginava che il tempo avrebbe portato l'Italia ad allentare l'attenzione, sbagliava. Per noi il ritorno alla normalità nelle relazioni con l'Egitto passa dalla soluzione di questo caso. Dipende da una collaborazione seria. Continueremo ad esercitare la nostra pressione diplomatica affinché si arrivi alla verità, anche se sappiamo che non sarà facile".

Il caso di Regeni, ha proseguito Gentiloni, è stato anche affrontato all'ultima riunione dei ministri degli Esteri dell'Unione Europea a Lussemburgo. Ha raccontato di aver avuto solidarietà dai suoi omologhi europei: "C'è la consapevolezza che si tratta di un caso gravissimo in un contesto all'interno dell'Egitto che è sotto gli occhi di tutti". Ma aggiunge ilministro: "Non siamo ingenui". "Sappiamo che in questo raffreddamento dei rapporti tra Italia ed Egitto ci sarà qualcuno che cercherà di inserirsi per conquistare relazioni privilegiate con Il Cairo. Ma - ha avvertito - non possiamo lasciarci guidare da questo". Mentre i contatti fra le procure sono ripresi, Gentiloni ammette che "l'Egitto abbia promesso una collaborazione che finora è stata assolutamente inadeguata. So che sono in corso nuovi contatti tra le procure e mi auguro che l'attività della procura di Roma possa ripartire. La procura di Roma ha inviato una nuova rogatoria in Egitto, vedremo se produrranno risultati". Il ministro ha poi concluso: "Mi auguro che l'attività del procuratore Pignatone possa riannodare qualche contatto utile, ma nel frattempo manteniamo la nostra posizione di insoddisfazione".

Se Gentiloni attacca, dall'Egitto di certo non stanno a guardare. E così il vicepresidente della Camera dei rappresentanti del Cairo, Soliman Wahdan, ha insinuato che Regeni fosse una spia. Una situazione che se verifica, ha aggiunto "creerebbe un problema enorme tra l'Italia e l'Egitto". Durante l'intervento a una trasmissione, su un emittente televisiva privata, Wahdan ha dichiarato: "L'omicidio di Regeni rappresenta un incidente isolato ed è stupido accusare il governo di aver avuto un ruolo in questo crimine". Una tesi avanzata già qualche ettimana fa anche dal ministro degli Esteri, Sameh Shoukry.

"L'Egitto è uno stato di diritto e lavorerà per trovare i responsabili e giudicarli. Regeni - ha continuato Wahdan - per il nostro procuratore generale (Nabil Sadeq) non è meno importante del martire Hesham Barakat. Anche se Barakat è stato ucciso in un attacco terroristico, dopo 7 mesi abbiamo trovato i colpevoli". "Le indagini richiedono tempo", ha detto Wahdan, ripetendo ancora una volta la versione "ufficiale" del governo egiziano. Già in passato, infatti, sia il presidente Abdel Fatah al Sisi che il ministro Shoukry avevano paragonato l'omicidio del procuratore generale Barakat al caso Regeni. "La delegazione parlamentare che è volata in Italia per fare il punto sulle indagini ha fatto il suo dovere, nonostante le accuse al governo egiziano", ha aggiunto ancora Wahdan.

Tuttavia, nessuna delegazione egiziana si è mai recata in Italia: una squadra di parlamentari egiziani è giunta a Strasburgo lo scorso 11 aprile e ha incontrato i membri del parlamento europeo.

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