Cronache

L'omicidio della professoressa Gloria Rosboch fu premeditato

Nella notte la confessione di Defilippi e Obert. Nega tutto la madre. Ora le analisi su auto e cadavere

La cisterna dove è stato ritrovato il corpo di Gloria Rosboch
La cisterna dove è stato ritrovato il corpo di Gloria Rosboch

La confessione di Gabriele Defilippi, fermato dai carabinieri per l'omicidio dell'insegnate Gloria Rosboch, è arrivata nella notte. L'ex allievo della professoressa ha ammesso il delitto e ha ammesso di averlo messo in atto con l'aiuto di Roberto Obert, in manette anche lui e anche lui reo confesso.

È l'avvocato che difende Defilippi a confermare il dato, mentre Caterina Abbattista, madre di Gabriele, continua a negare ogni coinvolgimento nell'assassinio della Rosboch. L'accusa su cui si lavora è quella di un omicidio premeditato, ma c'è anche l'occultamento di cadavere. I due ragazzi "hanno entrambi visionato la cisterna dove è stata gettata la donna", nel Canavese, chiarisce il procuratore di Ivrea, Giuseppe Ferrando.

La procura ha spiegato in conferenza stampa anche che ci sono elementi che portano a pensare che la Abbattista non stia raccontando la verità, perché "la sua versione dei fatti contrasta con gli accertamente tecnici". E se entrambi gli uomini hanno confessato, entrambi sostengono che l'altro abbia strangolato la donna.

Chi abbia commesso materialmente l'omicidio è dunque ancora da chiarire. Quello che è certo è che l'uccisione avvenne in automobile, con un laccio stretto attorno al collo della donna. Il fatto che il cadavere sia rimasto per oltre un mese in una cisterna piena d'acqua renderà difficile individuare nuovi dettagli utili con l'autopsia. C'è però la Clio bianca di Obert da analizzare.

"Mi avete tolto un peso quando vi ho visto arrivare", ha detto lui ai carabinieri, che ieri lo hanno prelevato dalla sua casa a Forno Canavese, per portarlo a Torino e interrogarlo.

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