Cronache

La Cassazione: "Il Dna sul cadavere di Yara è di Bossetti"

Massimo Bossetti dovrà scontare la pena dell'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio. Ecco le motivazioni della sentenza

La Cassazione: "Il Dna sul cadavere di Yara è di Bossetti"

Massimo Bossetti dovrà scontare la pena dell'ergastolo per l'omicidio di Yara Gambirasio. Il muratore di Mapello è stato infatti condannato in via definitiva dalla Cassazione. E adesso la Suprema Corte ha pubblicato le motivazioni del verdetto spiegando cosa ha determinato la scelta di una condanna così pesante: "Le numerose e varie analisi biologiche effettuate da diversi laboratori hanno messo in evidenza la piena coincidenza identificativa tra il profilo genetico di ’Ignoto 1’, rinvenuto sulle mutandine della vittima, e quello dell’imputato".

Insomma la prova regina resta quella determinante per la condanna del killer di Yara. Poi i giudici rendono più chiara la loro posizione citando anche alcuni dati che riguardano i margini di errore sull'analisi del Dna di Ignoto 1 che è stato collegato all'identità di Massimo Bossetti: "L’analisi statistica ha evidenziato che la probabilità di errore è di 1 su 20 miliardi (superiore a tutta la popolazione, viva e morta, transitata sulla Terra dalla comparsa dell’uomo), salvo che l’imputato abbia un fratello gemello monozigote (in questo caso il dna è identico), circostanza però non dedotta ed esclusa da tutti i protagonisti della vicenda".

A questo punto arriva l'affondo che inchioda Bossetti: "Si rileva quindi che dalle risultanze genetiche si desume con assoluta certezza il rapporto di filiazione naturale tra Giuseppe Guerinoni e lo stesso Bossetti, e la stessa assoluta certezza riguarda l’identità tra ’Ignoto 1’ e l’imputato".

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