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Cercasi premier che si occupi di ponti e burocrazia

Dopo il crollo in Brianza

Cercasi premier che si occupi di ponti e burocrazia

Un ponte che crolla, oltre che una tragedia, è uno scandalo figlio a volte del malaffare, altre dell'incuria, altre ancora dell'irresponsabilità che dilaga negli enti pubblici. Ma se questo ponte crolla in piena Brianza, la zona per definizione più ricca e dinamica del Paese, è una vergogna perché vuole dire che il marcio ha raggiunto la radice e non c'è più difesa. Per quello che è successo sulla superstrada Milano-Lecco Anas e Provincia si stanno rimpallando le responsabilità per un allarme inascoltato, per quel buco di tre ore che ha provocato un morto e diversi feriti. Chi ha sbagliato pagherà, ma è una magra consolazione e non ci mette al riparo dal ripetersi di simili eventi. Perché è il sistema che sta crollando su tutti noi e chi dovrebbe porre rimedio, il governo, ci sta invece inchiodando a quel maledetto e inutile referendum. Da mesi ogni attività esecutiva e legislativa è sospesa. Renzi e i suoi, invece di occuparsi (anche) di ponti e strade, non fanno altro che girare per piazze e salotti televisivi a mendicare un «sì» per loro, ma solo per loro, salvifico. Due anni fa ci avevano detto di aver chiuso gli enti Provincia. Oggi scopriamo che di quel ponte doveva occuparsi la Provincia di Lecco, che formalmente è abolita ma evidentemente in realtà è aperta e allo sbando totale.

Siamo davvero alle prese con dei pazzi che stanno distruggendo quel poco, compreso i ponti, che ancora era rimasto in piedi. Terremoti, crolli, aziende che chiudono e il nostro primo ministro si occupa esclusivamente di cambiare il modo con cui eleggere i senatori. E avendo bisogno del consenso fa un'altra manovra economica a debito, con la conseguenza inevitabile che Comuni, Province e pure l'Anas non abbiano i soldi per fare la manutenzione ai ponti, che infatti crollano.

Ci vorrebbe un governo che mettesse ordine in questo caos di competenze, che finanziasse in maniera adeguata i servizi pubblici primari invece che la tratta degli immigrati, che riformasse la burocrazia invece che gli inutili senatori. Perché in Italia, in Brianza, nel 2016 non si può morire mentre si viaggia in auto con in propri cari schiacciati da un ponte che qualcuno aveva segnalato pericolante e che qualcun altro non ha ascoltato. Ma mentre succede questo, mentre scriviamo di questo, il premier è in piazza a parlare di Pd e del «sì» al referendum.

Prima va a casa, meglio è per tutti.

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