Cronache

La Cgia lancia l'allarme: "Un furto in negozio ogni 5 minuti"

In 10 anni i furti negli esercizi commerciali sono aumentati del 170%, arrivando ad una frequenza di uno ogni 10 minuti

La Cgia lancia l'allarme: "Un furto in negozio ogni 5 minuti"

L'allarme lanciato dall'Ufficio studi della Cgia, che ha elaborato i dati del Ministero dell'Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza e Istat, lascia senza parole: se nel complesso i furti sono in diminuzione, quelli nei negozi commerciali e nelle botteghe artigiane, che rappresentano il 10% circa del totale dei furti denunciati all'Autorità giudiziaria, sono invece in fortissima crescita: negli ultimi 10 anni, infatti, sono aumentati del 170%.

Gli artigiani di Mestre ricordano che nel 2014, ultimo anno in cui sono disponibili le statistiche, le denunce hanno sfiorato le 106.500 unità: tra furti e spaccate è stato calcolato che si sono verificati mediamente 292 reati di questo tipo al giorno; 12 ogni ora, praticamente uno ogni 5 minuti. E non è da escludere, sottolinea la Cgia, che negli ultimi 20 mesi la situazione sia peggiorata ulteriormente.

Se nel 2004 il numero di furti presso le attività commerciali/artigianali è stato di poco superiore alle 39.300 unità, nel 2007 ha toccato il picco massimo di questo ultimo decennio: 107.465. Nel biennio 2008-2009, invece, il numero di denunce ha registrato una leggera caduta, anche se dal 2010 questo reato ha ripreso ad aumentare costantemente, fermandosi, nel 2014, a quota 106.457.

"L'impiego sempre più massiccio dei sistemi di videosorveglianza, delle inferriate, delle porte blindate, degli impianti di antifurto e il ricorso agli istituti di vigilanza hanno trasformato moltissime attività economiche in piccoli bunker - segnala il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo -nonostante ciò, le statistiche ci dicono che le attività di prevenzione e di contrasto ai furti non sono riuscite a scoraggiare i malintenzionati. Anzi".

E nonostante l'insostituibile azione di prevenzione/contrasto condotta sul territorio dalle forze dell'ordine - segnala la Cgia - il 77,3% dei furti nei negozi rimane impunito. Vuol dire che nel corso dell'anno solo nel 22,7% dei casi denunciati, i responsabili vengono consegnati all'Autorità giudiziaria.

I territori che presentano le situazioni più preoccupanti sono la Basilicata (81,4% di delitti dove non si è scoperto l'autore), le Marche (81,7%), la Puglia (82,6%) e la Campania (85,9%).

Ovviamente, sottolineano gli artigiani veneti, le attività più a rischio sono quelle che utilizzano pagamenti in contanti, come i distributori di carburante, le farmacie, gli esercizi pubblici (bar, ristoranti, sale giochi, etc.), le gioiellerie/orologerie e le tabaccherie. Non meno interessate dall'azione dei delinquenti sono i negozi di alimentari, le attività di autoriparazione, i panifici, le gelaterie/pasticcerie, i negozi di vendita di apparecchiature elettroniche e di elettrodomestici, la telefonia, i negozi di abbigliamento, le ferramenta, le attività di bigiotteria, le attività di vendita e di riparazione delle biciclette, i parrucchieri e le estetiste.

La Cgia fa notare anche che nel 2014 gli autori di furti presso gli esercizi commerciali/artigianali denunciati/arrestati sono stati poco più di 36.700. Di questi, il 62,7% erano maschi e il 37,3 % femmine.

Quanto alla cittadinanza e alla provenienza di questi malviventi, tra i 36.700 richiamati più sopra, oltre il 60% degli arrestati era straniero e solo il 40% circa di nazionalità italiana.

Tra gli stranieri che sono stati catturati dalle forze dell'ordine poco più di uno su 4 era di nazionalità romena (9.956 persone pari al 27,1% del totale degli arrestati nel 2014). Seguono i marocchini (2.291 persone pari al 6,2% del totale) e gli albanesi (1.

133 persone pari al 3,1%).

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