Cronache

Chef Rubio e quel tweet sui "Razzisti umbri", arriva denuncia FdI

Ancora guai per Gabriele Rubini, da poco querelato per gli attacchi contro Israele. Presentata in procura la denuncia dei consiglieri FdI del comune di Perugia, che non intendono soprassedere sul tweet in cui lo chef parlava di “razzisti umbri”

Chef Rubio e quel tweet sui "Razzisti umbri", arriva denuncia FdI

Gabriele Rubini, in arte Chef Rubio, sempre più nell'occhio del ciclone. Dopo il brusco divorzio da “Discovery Channel” (una decisione, a suo dire, presa da lui stesso) e l'improvviso passo indietro della Rai, arrivano ora le querele.

Il primo a sporgere denuncia nei confronti del 36enne di Frascati è stato il medico legale e membro della comunità ebraica di Treviso Ilan Brauner. Appartenente, fra l'altro, al gruppo di fondatori della Federazione Italia-Israele, il dottor Brauner non ha affatto gradito alcuni tweet dello chef contro gli israeliani (definiti "esseri abominevoli") e, la scorsa settimana, ha provveduto a presentare querela per istigazione all’odio razziale e diffamazione.

Dopo l'azione legale del medico trevigiano, ecco dunque partire anche la denuncia sporta dai rappresentanti di Fratelli d'Italia appartenenti al consiglio comunale di Perugia.

I consiglieri puntano in particolare il dito contro uno specifico tweet di Rubini, uscito in concomitanza con le elezioni regionali in Umbria, che hanno visto vincitrice la presidente Donatella Tesei.

Nel commentare il caso della nave “OceanViking”, lasciata 11 giorni in attesa di un porto dove attraccare, Chef Rubio aveva duramente attaccato il governo. “La #OceanViking sbarcherà dopo 11 fo****i giorni @GiuseppeConteIT, sperando d’avere qualche voto in più dai razzisti umbri, ha preferito attendere per dare l’ok. Morale? Ha preso le pizze comunque da quei peracottari e fatto ciò che doveva, in ritardo!".

Da qui la polemica, alla quale lo chef aveva risposto con una precisazione: "Razzisti umbri sta per quei razzisti tra gli umbri, sennò avrei detto umbri razzisti. Peracottari se il soggetto è Conte: è ovvio che mi riferisco ai suoi avversari politici e non agli abitanti umbri”, come ha ricordato “Il Secolo d'Italia”.
Ritenendo “gravemente diffamatorie” le parole di Rubini, i consiglieri Michele Nannarone, Paolo Befani, Fotinì Giustozzi, Federico Lupatelli e Ricardo Mencaglia hanno già depositato l'atto presso la procura della Repubblica, decisi a non far passare sotto silenzio questa vicenda.

“Per la letteralità dei contenuti linguistici utilizzati, la comunicazione esprime un inequivocabile valore offensivo nei confronti degli esponenti, i quali oltre ad essere residenti in Umbria, rivestono la qualifica di consiglieri comunali eletti nelle liste di Fratelli d'Italia, soggetto politico che, come è noto, si colloca, nel contesto nazionale e territoriale, in opposizione critica rispetto ai partiti che sostengono il Governo in carica”, si legge nella denuncia.

Non vi è alcun dubbio che le parole utilizzate dal querelato, lungi dal potersi considerare legittimo esercizio del diritto di critica, costituiscono oggetto di attacco gratuito nei confronti dell'onore, della dignità e della reputazione degli esponenti che, in ragione della loro appartenenza politica risultano, dunque, apostrofati, anche nella tardiva rettifica, dal signor Gabriele Rubini come 'razzisti umbri'".

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