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Chi è il nemico peggiore

Il ragazzo fenomeno non è poi così fenomeno come lui voleva farci credere e come in molti hanno creduto

Chi è il nemico peggiore

Volano gli stracci tra Juncker, presidente della Commissione europea, e Matteo Renzi. «Tu mi offendi», dice il primo. «Tu non mi intimidisci», replica il secondo. Di pancia, stiamo con Renzi. Perché siamo italiani, per coerenza con il principio di sovranità nazionale sia nel bene che nel male, per disprezzo di quell'euroburocrazia arrogante e causa della maggior parte dei nostri guai. Forza Renzi, quindi, dacci dentro. Detto questo, è evidente che il ragazzo fenomeno non è poi così fenomeno come lui voleva farci credere e come in molti hanno creduto. Juncker non è Bersani, non è Enrico Letta, non è Alfano, che farli fessi è stato un gioco. Con lui non bastano pacche sulle spalle, parlantina, slide e selfie per incantarlo e fregarlo. No, Juncker vuole fatti, e i fatti purtroppo non ci sono, come ben sappiamo noi cittadini.La storia è semplice. Per dare la mancia degli 80 euro, per togliere la tassa sulla casa, insomma per comperare consenso Renzi ha truccato i conti dell'Italia. Ha speso promettendo una crescita che non c'è stata e ora è sull'orlo della bancarotta.

Un caso Banca Etruria all'ennesima potenza, diciamo un vizio diffuso, quasi una consuetudine, nel suo cerchio magico.In Europa per un anno hanno finto di credere alle panzane di Renzi, ma ora la misura è colma e i casi sono due: o l'Europa si commuove e ci concede altro tempo, oppure l'Europa non cede e Renzi dovrà alzare le tasse per pagare le cambiali che ha firmato con spavalderia e leggerezza. Siamo alle solite. Dobbiamo tornare dalla Merkel con il cappello in mano a chiedere l'elemosina, come già fece Mario Monti? L'ipotesi è concreta, perché Renzi, fuori dalla protezione di giornali e telegiornali nazionali compiacenti, non conta un tubo. Se ne è accorto persino il suo grande sponsor Giuliano Ferrara che ieri, per la prima volta dalla dichiarazione d'amore assoluto di due anni fa, ha avanzato più di un dubbio sul valore del suo campione: Renzi deve ingrassare scrive a sorpresa sul Foglio perché è leggerino, non ha consistenza, sta perdendo il controllo dell'agenda politica, ripete sempre le stesse, vecchie, cose. Aggiunge Ferrara: oltre che la faccia, Renzi dovrebbe metterci anche la testa, perché governare non è come partecipare alla Ruota della Fortuna. Passi per Juncker, che parla per sé e la sua casta. Il problema di Renzi è che Ferrara parla per noi.

E dice cose sensate.

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