Cronache

Quando l'animalismo sconfina nella follia

Quando l'animalismo sconfina nella follia

Questo non è un commento antianimalista, questo è un commento umanista. Perché a noi, che amiamo gli animali e abbiamo otto gatti e un cane scodinzolanti in tutte le case che costituiscono la nostra famiglia allargata, non sono mai piaciuti quelli che dicono: «Preferisco le bestie agli uomini». E badate che queste frasette apparentemente tenere ma invece desolantemente ciniche non le pronunciano solo anziane abbandonate dai figli che passano i pomeriggi a spacciare croccantini a mici con un occhio solo, ma anche personaggi insospettabili come il cantante antisalviniano militante J-Ax, che in Sconosciuti da una vita così rappa: «Io più conosco esseri umani, più amo gli animali».

No, grazie.

Gli uomini, anche i più beceri, anche quelli che votano quello che noi detestiamo e che tifano la squadra che noi odiamo, anche quelli che evadono le tasse, ci tagliano la strada e ci scavalcano in fila al supermercato, arriveranno sempre prima del labrador più fedele, del gorilla che ci commuove perché sfrattato dalla deforestazione provocata dalla mano dell'uomo, del delfino ucciso dalle nostre buste di plastica. Ci impegneremo sempre al massimo perché essi vivano il più a lungo e il più felicemente possibile, se possibile accanto a noi. Ma quando la loro libertà diventerà pericolosa per noi dovremo correre ai ripari.

I cinghiali che hanno attraversato la A1 nella bassa Lombardia provocando un incidente mortale ci ripropongono un dilemma umano, molto umano: è giusto assistere senza far niente al proliferare di specie infestanti e pericolose per la nostra sicurezza, oppure bisogna darsi da fare per ridurne la popolazione anche a costo di utilizzare metodi cruenti? È vero quello che scrive il Wwf, che il problema dei cinghiali - che fanno ogni anno 10 milioni di danni e negli ultimi sei anni solo in Lombardia hanno provocato 400 incidenti stradali - è frutto di una «pessima gestione faunistico-venatoria» e che il problema non si risolve armando i cacciatori? Può darsi: ma un cinghiale ucciso da un uomo ci commuove meno, molto meno, di un uomo ucciso da un cinghiale.

E forse sì: siamo strani noi.

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