Politica

COMICA FINALE

Tragicommedia di Stato

COMICA FINALE

Più che assistere a una sfida politica ci sembra di vedere una riedizione de L'aereo più pazzo del mondo, il celebre film tragicomico di inizio anni Ottanta in cui si raccontavano le avventure paradossali e surreali dei passeggeri a bordo di un aereo condotto da un pilota che aveva paura di volare. Risate e paura, come oggi sull'«aereo Italia».

Piccola carrellata: il Senato è stato riaperto per discutere - di fatto - sull'abbronzatura dei suoi membri mentre Bankitalia rendeva noto che il debito pubblico ha sfondato la quota record di 2386 miliardi (+21 sul mese precedente); Conte e Salvini inscenano l'ennesima sceneggiata sull'ingresso in porto di una nave carica di immigrati che da giorni staziona al largo di Lampedusa nelle ore in cui la Germania entra ufficialmente in recessione e fa crollare le Borse (soprattutto quella di Milano), antipasto di una devastante crisi in arrivo; dopo averlo votato in Parlamento, il ministro leghista Massimo Garavaglia ci ha informato ieri che il reddito di cittadinanza è una bufala e che il 70 per cento dei disoccupati che l'hanno ottenuto non ne avrebbero diritto (senza specificare quando ha fatto questa scoperta, da quanto e perché la teneva segreta, né se intende denunciare qualcuno per truffa e peculato come sarebbe nei suoi doveri); Salvini ha confermato ieri di voler sfiduciare il premier Conte ma si è presentato con lui alla commemorazione dei morti sotto il ponte di Genova, che è un po' come dire ai parenti delle vittime e alla città tutta: «Fidatevi di quest'uomo, è un vero incapace».

Ho dimenticato qualche cosa? Certamente sì e mi scuso, ma non possiamo passare tutta la vigilia di Ferragosto a romperci i maroni appresso a questi pazzi che, come il pilota nel film dell'aereo, vorrebbero governare ma hanno paura di farlo e quindi buttano tutto in caciara mentre il Paese sta precipitando nella tempesta.

L'unica buona notizia è che oggi i giornali sono chiusi per cui scommetto che tutti gli attori di questa tragicommedia si prenderanno una piccola pausa: domani si ricomincia, chissà con quali sorprese, gag e finti psicodrammi. Speriamo solo che questo pazzo aereo Italia atterri al più presto, non ne facciamo neppure più una questione di aeroporto sicuro. A questo punto uno vale l'altro. Che siano elezioni anticipate o governi più o meno «mostri», tutto è meglio di così.

Basta che si tocchi terra.

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