Sisma in Nepal

Se pure il sisma è tutta colpa dell'Occidente

Non bastavano guerre, colonialismo, crisi economiche, epidemie: ora pure la tragedia del Nepal finisce sul nostro conto, a sentire quelli che vivono solo per puntarci il dito contro

Se pure il sisma è tutta colpa dell'Occidente

Al club dei millenaristi non pare vero di poter aggiungere un'altra malefatta al loro interminabile libro nero delle colpe dell'Occidente. Non bastavano guerre, colonialismo, crisi economiche, epidemie: ora pure la tragedia orrorifica del Nepal finisce sul nostro conto, a sentire quelli che vivono solo per puntarci il dito contro.

Per i mujaheddin dell'animalismo estremo, il Nepal si è meritato la catastrofe perché un paese che consente agli occidentali di sfruttare gli animali locali. Gli ayatollah ecologisti dicono che è colpa del saccheggio del territorio. Perfino gli alpinisti, che pure la montagna la usano per definizione, dicono che è colpa dei turisti che vanno sull'Everest. Ieri su Repubblica Anita Nair pontificava che «il popolo nepalese sta pagando il prezzo dell'avidità umana». Avidità occidentale, ovvio. La prova, secondo la scrittrice indiana è in una notiziola dal sapore antisemita scovata «secondo alcuni resoconti» trovati sul web e che lei riporta serenemante senza verifiche: «gli israeliani avrebbero inviato delle incubatrici per trasferire in tutta sicurezza i circa 24 neonati che negli ultimi giorni sono nati in Nepal da madri surrogate per conto di coppie di genitori israeliani». Ma come, non vedete il legame tra questo bieco sfruttamento e la distruzione del terremoto? Siete ciechi e ingenui. Naturalmente Nair tace del fatto che il fenomeno dell'utero in affitto non è certo un'esclusiva degli israeliani. E poi la beffa finale: gli stessi che incolpano l'Occidente per il sisma, trascurando il fatto che è un fenomeno che sfugge all'uomo, a qualsiasi uomo, chiedono che il mondo ricco si mobiliti per i soccorsi con la sua potenza e tecnologia.

Che però non esisterebbero se l'Occidente non fosse quello che è.

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