Cronache

Concordia, ora viene la sfida più difficile: il mare aperto

Parla il capo dell'operazione: "Il difficile viene ora". Il ministro dell'Ambiente Galletti rassicura la Francia

Concordia, ora viene la sfida più difficile: il mare aperto

Dopo il rigalleggiamento del relitto ora viene il difficile, la sfida del mare aperto. Una fase molto delicata e piena di insidie, come testimonia Nick Sloane, capo dell'operazione Concordia. In un'intervista a Repubblica Captain Nick (così ama farsi chiamare) racconta le sue faticose e lunghissime giornate: "Abbiamo squadre che coprono vari turni, da mezzanotte a mezzanotte, dalle 6 del mattino alle 7 di sera, e dalle 19 all'alba. Le squadre si sovrappongono in modo che ci sia sempre dialogo e continuità". Il tutto costantemente monitorato dai sensori, ce ne sono 4.800 in tutto, collegati alla control room che è un po' la cabina di regia dell'operazione. 

Questa operazione, continua Sloane, "è senza dubbio la sfida più difficile della mia vita, professionalmente la più complicata"E spiega come motiva il suo team, giorno per giorno: "Confrontandoci di continuo, dialogando. Ogni giorno limiamo, correggiamo il programma". 

Dopo la punta nord della Corsica "saremo in mare aperto e quelle 48 ore saranno le più difficili, mi preoccupa soprattutto di conoscere bene le condizioni del tempo", dice Sloane. In mare aperto, infatti, non ci sono i ripari a portata di mano che si possono trovare vicini alla costa. Ma le sfide superate sino ad ora danno energia e sicurezza all'intero team. Ad esempio uno dei problemi iniziali, che sembrava insormontabile: "Non riuscivamo a perforare il granito per sistemare i pali e bloccare la nave. Ci chiamavano per dirci che non potevamo farcela, invece siamo andati avanti". Poi la grandissima tensione per la fase del raddrizzamento del relitto. E passo dopo passo la Concordia è tornata a galleggiare. Ora, però, siamo alla fase finale, quella più importante: l'ultimo viaggio. 

Quanto alle garanzie sui rischi di inquinamento ambientale chieste dal ministro francese Ségolène Royal, "non si possono dare garanzie assolute - ammette il capo dell'operazione - ma noi saremo a bordo e governeremo la situazione, sono fiducioso. Quando la nave lascerà il Giglio sarà nelle migliori condizioni".

Una volta finito tutto cosa farà Sloane? Ha in mente di scrivere un libro su questa sua avventura straordinaria? Lui mette subito le mani avanti: "Non è il mio mestiere". E taglia corto dicendo che tornerà a casa, a Cape Town, a tagliare l'erba in giardino e a leggere un libro. L'agognato ritorno alla normalità dopo una sfida lunga e difficile. 

Galletti rassicura Royal

Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, attraverso un messaggio pubblicato su Twitter ha rassicurato l’omologa francese Ségolène Royal che ieri aveva chiesto "garanzie scritte" sul trasporto sicuro della Costa Concordia: "Siamo e saremo controllori rigorosi. Nessuno più di noi ha a cuore il nostro mare" ha replicato Galletti. Il relitto della nave da crociera incagliata nel 2012 all’Isola del Giglio inizierà a muoversi il 21 luglio e passerà al largo della Corsica. Galletti e Royal si sono incontrati già ieri pomeriggio a Milano dove è in corso l’incontro informale congiunto dei Ministri dell’Ambiente 

538em;">e del Lavoro dell’Unione europea.

 

 

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