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Berlusconi al Famedio nel nostro nome

Federica Borrelli, figlia del fu procuratore di Milano artefice di Mani Pulite, ha lanciato una raccolta di firme "Berlusconi al Famedio, non in nome nostro"

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Federica Borrelli, figlia del fu procuratore di Milano artefice di Mani Pulite, ha lanciato ieri una raccolta di firme «Berlusconi al Famedio, non in nome nostro» contro la decisione del Comune di Milano di concedere a Silvio Berlusconi l'onore del Famedio, il cimitero dei grandi di Milano. Primi cofirmatari sono una manciata di radical chic di Milano, alcuni dal doppio cognome come da prassi, che contestano i requisiti ad accedere nell'Olimpo di chi ha fatto grande la città. Non discuto i meriti di Francesco Borrelli - che al Famedio ha casa - un magistrato che ha fatto il suo lavoro a modo suo, lavoro che ha procurato anche più di un suicidio, decine di famiglie rovinate da ingiuste accuse (il cinquanta per cento degli indagati risultò poi innocente) e la devastazione del nostro Paese.

So però cosa ha fatto Silvio Berlusconi: tre volte primo ministro, record di presidenze del G7 - il summit dei grandi del mondo -, primo pagatore di tasse in Italia, capo di un'azienda che ha dato e dà lavoro regolare a migliaia e migliaia di persone, senza contare il lustro che il Milan ha dato a Milano nel mondo e le innovazioni nel campo dell'edilizia e della comunicazione. Insomma sostenere che Berlusconi non è degno di stare di fianco a Francesco Borrelli è una legittima opinione di una figlia rancorosa, ma non ha alcun fondamento. Né vale l'obiezione, scritta nella petizione, del presunto discutibile livello civico-morale del Cavaliere.

Primo perché con questa logica dovremmo mettere al rogo le opere del Caravaggio, secondo perché i firmatari si salvano solo perché nessuno è andato a curiosare nei loro letti e nel loro privato (sono certo che ne scopriremmo, come per chiunque, di belle). Ma la grandezza civica e morale del Cavaliere oggi è provata senza tema di smentita dalla sua famiglia, che ha sorpreso il mondo non solo per l'attaccamento al padre ma per dignità, compattezza, senso di responsabilità. Non so quanti dei firmatari possono vantare altrettanto, ma so che noi non ci stiamo a questo ennesimo affronto, per cui lanciamo una contropetizione «Berlusconi al Famedio in nome nostro», alla quale si può accedere da oggi attraverso il sito www.ilgiornale.it. Vi aspettiamo in tanti.

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