Cronache

Il coraggio della paura Jolie rinuncia alle ovaie per timore del cancro

L'attrice si è sottoposta a un intervento preventivo «Tre donne della mia famiglia morte per il gene Brca1»

Il coraggio della paura Jolie rinuncia alle ovaie per timore del cancro

RomaAngelina Jolie ha dichiarato guerra al gene mutato Brca1. Il campo di battaglia dove si combatte per una vittoria della vita sulla morte è il suo stesso corpo. Dopo una doppia mastectomia l'attrice ha subito anche l'asportazione delle ovaie e delle tube di Falloppio a scopo preventivo. La rivelazione di una scelta tanto difficile in una lettera al New York Times. «Nel mio caso -confida l'attrice- i medici orientali ed occidentali che ho incontrato hanno convenuto che un intervento chirurgico per rimuovere le tube e le ovaie fosse l'opzione migliore perchè a causa del gene Brca1 tre donne della mia famiglia sono morte di cancro». Un destino segnato da un gene alla quale la Jolie non ha alcuna intenzione di rassegnarsi. Star splendente, premiata da un Oscar, è sposata con uno degli uomini più belli e desiderati del pianeta, Brad Pitt. Insieme formano la coppia d'oro di Hollywood in un'unione coronata da sei figli (tre adottati) che rappresenta pure un bussines miliardario. Ma in questa vita da sogno Angelina è accompagnata anche da un ospite indesiderato fin dalla nascita: una mutazione del gene Brca1 che la predispone per il 50 per cento allo sviluppo del cancro delle ovaie e per l'87 per cento a quello mammario.

La morte della bellissima madre Marcheline Bertrande, sconvolse la Jolie. La donna scoprì di avere il cancro a 49 anni ed è poi morta nel 2007, dopo grandi sofferenze, a 56 anni. Un dolore devastante per la figlia che poi nel 2013 ha visto morire di tumore al seno anche sua zia, Debbie, sorella di Marcheline. Il consiglio dei medici, spiega la Jolie, è stato quello di sottoporsi alla chirurgia preventiva «circa dieci anni prima della comparsa del cancro nei miei parenti di sesso femminile».

Dopo aver eseguito alcuni esami specifici del sangue che avevano rivelato uno stato infiammatorio indicatore di un cancro in fase iniziale la Jolie ha pianificato l'intervento nella consapevolezza di dover rinunciare ad avere altri figli e di entrare in menopausa precoce. «Ho passato quel momento che immagino migliaia di altre donne hanno passato- scrive ancora l'attrice-Mi sono detta che dovevo restare calma: non c'era alcun motivo per pensare che non avrei visto i miei figli crescere e conoscere anche i miei nipotini». La Jolie si è rivolta allo stesso chirurgo che aveva operato la madre e dopo una serie di esami più approfonditi che hanno confermato la fase iniziale del cancro si è sottoposta ad una annessiectomia laparoscopica bilaterale.Nonostante gli interventi la Jolie è consapevole che il rischio, anche se quasi azzerato, esiste ancora. Ma aggiunge la donna: «Conoscenza è potere». Una volta conosciuto il rischio ciascuno può fare le scelte più giuste.

Due anni fa l'annuncio della mastectomia preventiva della Jolie suscitò polemiche : molti medici evidenziarono il rischio di un effetto imitativo che poteva produrre una corsa agli esami genetici anche in casi in cui non esiste una reale necessità. Forse proprio per questo la stessa Jolie nella lettera specifica che questo è il percorso scelto da lei insieme ai medici ma che esistono altre opzioni anche di fronte alla scoperta di possedere il gene più a rischio l'intervento preventivo non è l'unica via.

Nel caso della Jolie sì. Almeno secondo la ricercatrice del Centro di Senologia del Sant'Andrea di Roma, Adriana Bonifacino.

«Per lei era come convivere con una bomba ad orologeria afferma- Rendere pubblica la sua decisione non è un'eccentricità da vip ed è stata di grande aiuto nella comunicazione con i pazienti a rischio».

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