Coronavirus

Coronavirus, un altro medico di famiglia morto in battaglia

Marcello Natali aveva 57 anni. Era medico di base a Codogno. Da giorni era ricoverato a Milano, le sue condizioni si erano aggravate ieri

Coronavirus, un altro medico di famiglia morto in battaglia

Un’altra vittima tra i medici di famiglia che aveva contratto il coronavirus probabilmente svolgendo fino all’ultimo il suo lavoro. Marcello Natali si è spento a Milano, dove era ricoverato da giorni perché risultato positivo al Covid-19. Medico di famiglia nella zona di Codogno, primo epicentro dei contagi, era segretario della Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale. Non aveva patologie pregresse.

Esercitava la professione nel Lodigiano: epicentro del coronavirus

In un primo momento era stato ricoverato a Cremona, poi, con l'aggravarsi del quadro clinico era stato trasferito a Milano, colpito da una grave polmonite bilaterale. Le sue condizioni fisiche erano peggiorate nella giornata di ieri, martedì 17 marzo ed erano state giudicate gravissime. Il medico era nato a Bologna, dove aveva studiato e aveva conseguito la laurea in Medicina e chirurgia. Lasciata la città emiliana, esercitava la sua professione di medico di famiglia nel Lodigiano, più precisamante a Codogno, dove è scoppiata l'epidemia di coronavirus che fino a questo momento ha contagiato oltre 16mila persone nella sola regione della Lombardia e oltre 31mila in tutta la Penisola italica.

Natali nelle scorse settimane aveva raccontato della drammaticità vissuta nel Lodigiano e dei suoi tanti colleghi finiti in quarantena dopo aver contratto il coronavirus. Aveva inoltre lanciato l’allarme di un rischio ormai tangibile: molte zone rischiano infatti di rimanere scoperte e i cittadini di non avere medici di base a cui chiedere aiuto e assistenza. Natali aveva continuato fino all’ultimo a visitare i pazienti, fino al giorno in cui ha scoperto di essere anche lui malato. Chi lo ha conosciuto bene ha parlato del medico come di un professionista sempre disponibile che non si è mai tirato indietro.

"Tutelare chi ancora è in prima linea"

Paola Pedrini, segretaria della Federazione italiana medici di medicina generale della Lombardia ha reso noto quanto accaduto: "Oggi dobbiamo dire addio ad un altro collega, punto di riferimento non solo per i suoi pazienti ma anche per tutti i medici di famiglia di Lodi". Pedrini ha inoltre denunciato che questa terribile notizia è arrivata “nel silenzio assordante di Regione Lombardia, mentre alcune Regioni stanno rispondendo come possono alle nostre richieste". Il collega scomparso avrà sempre la stima e il riconoscimento di tutti ma adesso, come richiesto dalla Pedrini, si deve tutelare chi è ancora in prima linea, in trincea, a combattere la battaglia per vincere la guerra.

Il segretario della Federazione, Silvestro Scotti, ha scritto sulla pagina Facebook: “Ho sperato di poter ridere con lui domani del mio errore sulla sua morte, ho sperato……. non ho più lacrime ciao Marcello Natali amico di sempre, non meritavi questo. Non meritiamo questo”. Ieri infatti era stato dato erroneamente l’annuncio del suo decesso. Oggi diventato una tragica realtà.

Molti, troppi i medici di famiglia che stanno morendo in questi giorni. Ieri sono state due le vittime: Franco Galli, 66enne medico di base di Medole, in provincia di Mantova, e Mario Girovita, 65enne medico di famiglia di Bergamo.

Professionisti che non voltano le spalle davanti al pericolo, che combattono fino alla fine per salvare le nostre vite, mettendo a repentaglio la loro.

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