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I pm colpiscono sotto elezioni: arrestato Toti (spiato dal 2021)

Il governatore ai domiciliari per corruzione. Intercettato con Spinelli: "Il 29 va la tua roba, ricordati che io sto aspettando anche una mano". Ma assicura: "Io tranquillissimo"

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L'inchiesta partita quattro anni fa sprinta sul traguardo delle elezioni europee con un mandato di arresto per il governatore della Liguria Giovanni Toti. Lo aspettava alle 11 Flavio Briatore per l'inaugurazione del nuovo Twiga di Ventimiglia, un resort di lusso in stile Montecarlo a due passi dall'originale. Arriva invece la Guardia di finanza che lo arresta per corruzione. Toti viene portato in caserma, a Genova, poi a casa nel quartiere di Piccapietra. «Ragazzi - spiega lui apparentemente calmo - non posso parlare, parlate con il mio avvocato».

Intorno a lui, intanto, grandinano ordinanza di custodia cautelare e iscrizioni nel registro degli indagati. Le accuse si moltiplicano e l'impressione è quella di un sistema di potere che scricchiola. Ma intanto, a mezza bocca, alla procura di Genova fanno trapelare una prima verità: «La posizione di Toti è secondaria». E infatti il governatore viene posto ai domiciliari e non in carcere nella sua casa di Ameglia, nello spezzino.

Due i filoni principali che colpiscono l'ex direttore di Studio aperto. Toti si sarebbe venduto all'imprenditore Aldo Spinelli, ex patron del Genoa e del Livorno, pure ai domiciliari se non altro per l'età avanzata, 84 anni, per 74100 euro fra il 2021 e il 2023. In cambio si dava da fare «per velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent'anni della concessione del Terminal Rinfuse a Genova. Inoltre, Toti agevolava gli Spinelli, Aldo e il figlio Roberto, pure indagato, «nell'assegnazione dell'area portuale dell'area Enel» e «nell'assegnazione di un'area demaniale attualmente in uso al concessionario Società Autostrade».

Attenzione, non si deve immaginare il passaggio di una valigetta, ma finanziamenti in chiaro, tracciati, al Comitato Giovanni Toti Liguria. Qualcosa di analogo accade sul fronte numero due: Toti e il suo capo di gabinetto Matteo Cozzani si muovevano «per sbloccare due pratiche di Esselunga pendenti in Regione relative all'apertura di due punti vendita rispettivamente a Sestri Ponente e Savona». In questo caso, è indagato il consigliere di amministrazione di Esselunga Francesco Moncada, genero dello scomparso Bernardo Caprotti: Moncada avrebbe finanziato illecitamente Toti con il «pagamento occulto di alcuni passaggi pubblicitari sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo per la campagna elettorale comunale del 12 giugno 2022».

È noto che per decenni l'Esselunga non ha mai potuto mettere piede a Genova e l'apertura del primo supermercato fu salutata come un evento di liberazione dal monopolio delle Coop. E lascia perplessi che le mazzette siano in pratica gli spot sul tabellone elettorale.

Tutto qua? Si dovrà naturalmente provare il nesso criminale fra dossier e spot; a questo punta la procura con le intercettazioni che però pongono a loro volta qualche domanda, perché iniziano addirittura nel 2021. La Procura valorizza invece la vicinanza temporale fra lo scioglimento dei nodi tecnico-burocratici e i finanziamenti, con corredo di captazioni.

Si va indietro addirittura al 1 settembre 2021: «Sono buttato in barca da Aldo, quando gliela portiamo sta proroga in Comitato... dice di stare tranquillo che se ...Portiamo quella roba in Comitato il prima possibile che se riusciamo a farlo entro la metà di settembre mi fa comodo a che a me».

Ancora il 17 settembre 2021. «Il 29 va la tua roba. Ricordati - dice Toti a Spinelli - che io sto aspettando anche una mano, eh». E il 9 dicembre Toti si mostra riconoscente: «Grazie di tutto, eh, Aldino».

Il 5 marzo 2022 Toti si rivolge di nuovo a Spinelli: «Ti vengo a trovare che non sono ancora venuto. Prima delle elezioni. Ora ci organizziamo». «Quando ci vediamo - riprende Toti il 24 agosto 2022 - che ti devo chiedere un po' di robe, come al solito di questi tempi?».

La procura di Genova, ora guidata da Nicola Piacente, annota che a quel punto arriva «l'erogazione».

«Guarda - afferma Toti il 15 febbraio 2023 - che abbiamo risolto il problema a tuo figlio sul piano case di Celle... ora facciamo la pratica, si può costruire... l'abbiamo risolto stamattina. Quando mi inviti in barca?»

Il 17 marzo 2022 Francesco Moncada di Esselunga si rivolge a Toti: «Allora noi siamo tutti a posto, giusto?» «yes», replica il governatore. «Siamo a sistema», aggiunge Moncada. «Siamo allineati su tutto», è la conclusione di Toti.

Toti non si dimette, ma si sospende e affida al suo avvocato un messaggio in bottiglia: «Sono sereno».

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