Cronache

Cyberbullismo, dal quartiere Zen di Palermo 100 studenti dicono basta

In occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, istituita dal Ministero dell'Istruzione, una bella iniziativa organizzata da una scuola in un quartiere a rischio di Palermo

Cyberbullismo, dal quartiere Zen di Palermo 100 studenti dicono basta

Il bullismo nelle scuole è una brutta bestia. E lo stesso dicasi per il cosiddetto cyberbullismo, quello che utilizza le nuove tecnologie, internet e smarphone in primis. In occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, istituita dal Ministero dell'Istruzione e in programma il prossimo 7 febbraio, una scuola di Palermo, l’Istituto comprensivo Leonardo Sciascia del quartiere Zen (una zona "calda" dal punto di vista sociale, conosciuta per diversi atti di violenza e degrado) insieme alla Circoscrizione 7 del Comune di Palermo, parteciperà ad un grande appuntamento che vede come protagonisti gli studenti della 5^ classe elementare e della prima media. L’evento si svolgerà a Mondello, in piazza, e gli studenti coinvolti saranno un centinaio.

“Il cyberbullismo è un fenomeno in aumento - spiega Cetty Mannino, blogger del sito www.intreccio.eu ed esperta di cyberbullismo – ecco perché è fondamentale fornire agli adolescenti, e non solo, gli strumenti per potersi difendere dai rischi del web, in particolare dei social network”.

Ma vediamo come si svolgerà la giornata. Nella prima parte saranno coinvolti i genitori ma anche le istituzioni; Comune di Palermo (con una delibera contro il bullismo); il Garante per l’Infanzia del Comune di Palermo, Polizia Postale (ed altri ancora) e saranno inoltri resi noti i risultati dei questionari sottoposti in questi giorni ai ragazzi coinvolti nel progetto, al fine di capire la percezione del fenomeno all’interno della scuola.

L’evento è patrocinato dal Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza del Comune di Palermo.

“In un era in cui le tecnologie hanno sostituito la carta e la penna - afferma il Garante, Pasquale D’Andrea - bisogna informare e formare i ragazzi, ma anche gli adulti, sui rischi e sull’uso corretto dei new media”.

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