Cronache

Dall'imam pugni ai bambini che sbagliavano le preghiere

A Padova la scuola coranica dell'orrore. In manette un 23enne bengalese: pestava e umiliava anche i bambini di 4 anni

Dall'imam pugni ai bambini che sbagliavano le preghiere

Una violenza continua, sette giorni su sette. Schiaffi, pugni e spintoni. E ancora: umiliazioni e tirate di orecchie. Non guardava in faccia nessuno. Riempiva di botte i bambini di 4 e 5 e i ragazzini di 10 anni. Per farlo infuriare, come rivela l'agenzia Adnkronos, bastava che gli alunni sbagliassero a recitare le preghiere islamiche. Per l'imam del centro di preghiera "Bangladesh Cultural Center", che questa mattina all'alba è finito in manette su provvedimento del gip di Padova, le botte e le umiliazioni erano il giusto castigo per punire tutti quei bimbi, anche loro di origine bengalese, a cui insegnava i dettami dell'islam tutti i pomeriggi, sabato e domenica compresi.

I bambini, a cui l'imam insegnava, vivevano nel terrore. Le pressioni psicologichi, che il bengalese esercitava su di loro durante le lezioni, erano costanti. "Ma perché non lo denunci alla Questura?", aveva chiesto, in un'occasione, uno di loro rivolto al proprio compagno appena schiaffeggiato. Poi qualcosa, finalmente, si è rotto. E i bambini hanno avuto il coraggio di parlarne con i rispettivi genitori. Con il passare delle settimane sono, quindi, arrivate le prime segnalazioni agli investigatori dalla stessa comunità islamica e dalle insegnanti delle scuole elementari che i piccoli frequentavano. Queste erano, infatti, preoccupate da tempo dai continui cambiamenti di umore di diversi alunni. Le indagini degli uomini della Digos, aperte all'inizio della scorsa estate, sono andate avanti per alcuni mesi finché il gip di Padova non ha disposto l'arresto dell'imam per il reato di "maltrattamenti ai danni di minori" (guarda il video).

In Italia l'imam era potuto entrare grazie a un permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Il foglio di carta, però, era scadenza. Oltre alle lezioni ai bambini maltrattati si occupava anche delle preghiere per i fedeli adulti che frequentavano il "Bangladesh Cultural Center" di Padova ed era in contatto con un'altra associazione di cittadini bengalesi di Pieve di Soligo, paesino in provincia di Treviso, che nei mesi scorsi è già stata oggetto di un'altra indagine per lo stesso tipo di maltrattamenti. "Non puoi integrare a tutti i costi chi vuole disintegrare le nostra comunità", ha commentato ai microfoni dell'Adnkronos il senatore padovano della Lega, Andrea Ostellari, presidente della commissione giustizia a Palazzo Madama. Il centro islamico di via Jacopo da Montagnana è noto da sempre, almeno tra i residenti del quartiere. I suoi frequentatori provocano disagi in continuazione.

"Per qualcuno le priorità sono introdurre lo ius soli e togliere il crocifisso dalle aule - ha incalzato Ostellari - per la Lega la prima cosa da fare è difendere gli italiani perbene".

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