Cronache

Decreto Lorenzin sui vaccini, alcune modifiche in vista

Dopo la presentazione in Cdm, il decreto Lorenzin si appresta a passare per le forche della Commissione Sanità del Senato. Dove potrebbero esserci alcune modifiche importanti

Decreto Lorenzin sui vaccini, alcune modifiche in vista

Dopo la presentazione e approvazione in Consiglio dei ministri, il decreto Lorenzin sull'obbligatorietà dei vaccini si appresta a essere discusso in Commissione Sanità, dove a breve saranno presentati e votati 300 emendamenti al provvedimento. Nessuna intenzione di ripensare all'obbligatorietà dei 12 vaccini previsti dal decreto entrato nel mirino degli anti-vaccinisti, ma non si escludono alcune importanti variazioni di rotta.

Al momento se ne contano almeno tre: riduzione della multa per chi non si atterrà al decreto, eliminazione quasi totale della perdita della patria potestà per gli inadempienti e l'introduzione di un meccanismo volto a verificare periodicamente quali vaccinazioni fare obbligatoriamente e quali, invece, possono diventare facoltative.

Le tre modifiche su cui si sta ragionando, concordate dal ministro Lorenzin insieme al Partito Democratico, vanno incontro ai rilievi presentati dall'opposizione e dalle associazioni che si oppongono al decreto.

Il provvedimento più importante è relativo alla perdita della patria potestà decisa dal Tribunale dei Minori per i padri e le madri che non vorranno far vaccinare i propri figli: una misura che sarà quasi certamente cancellata, così come sarà ridotta la multa - tra i 500 e i 7500 euro - per i genitori inadempienti dei minori di 16 anni.

Ancora più importante il terzo provvedimento sul quale si lavorerà in Commissione, ovvero la possibilità di rivedere in corsa il numero di vaccini obbligatori. In pratica, si partirebbe dai 12 vaccini previsti dalla prima bozza del decreto per arrivare a una loro variazione decisa ogni due-tre anni dal Ministero. Questo in funzione delle risultanze e dei dati epidemiologici.

L'apertura a queste modifiche è stata annunciata ufficialmente dal deputato e responsabile Sanità del Pd Federico Gelli: "Correzioni sono possibili, e noi siamo disponibili: l'importante è che non sia la politica, ma la scienza a decidere quali vaccini servono e quali no".

Idea condivisa anche dal ministro Lorenzin, che non esclude qualche piccola variazione pur nei binari delle linee generali già espresse dal decreto approvato in Cdm e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dopo la firma del presidente Mattarella.

"Sull’obbligatorietà dei vaccini non c’è proprio nessuno spazio" di modifica. L'elenco dei vaccini - ha spiegato il ministro - "è stato stilato dalle autorità scientifiche sulla base di motivazioni scientifiche e quindi può essere modificato solo con valutazioni di tipo scientifico e non politico».

Diverso il discorso per altri aspetti: «Su tribunali e patria potestà si possono rivedere alcune cose», la chiosa finale del ministro.

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