Cronache

Detenuto affetto da epatite sputa contro poliziotto in carcere a Sanremo

L’episodio è avvenuto, ieri, nel carcere di valle Armea, a Sanremo, in provincia di Imperia, dove il detenuto sta scontando una pena definitiva per reati di spaccio tutti commessi nel capoluogo ligure

Detenuto affetto da epatite sputa contro poliziotto in carcere a Sanremo

Ha sputato in faccia a un agente della penitenziaria, perché non voleva rientrare in cella, al termine del momento di socialità. Un gesto già di per sé condannabile, che lo diventa ancora di più, se si tiene conto che il protagonista: un detenuto di 50 anni, I.S., originario di Genova, è affetto da una grave forma di epatite e il poliziotto, un assistente capo, dovrà ora seguire un mese di terapia, nella speranza di non aver contratto la malattia.

L’episodio è avvenuto, ieri, nel carcere di valle Armea, a Sanremo, in provincia di Imperia, dove il detenuto sta scontando una pena definitiva per reati di spaccio tutti commessi nel capoluogo ligure. L’uomo, che ha anche precedenti specifici, non è infatti la prima volta che aggredisce un agente della penitenziaria ed è considerato soggetto pericoloso, a causa di alcune turbe psichiche che lo rendono emotivamente instabile.

E dire, che era uscito da poco da un periodo di isolamento. Ma l’assistente capo non è stato l’unico ad essere aggredito. Il cinquantenne ha anche scaraventato giù per le scale un sovrintendente, che cercava di riportarlo in cella, procurandoli lesioni guaribili in sette giorni. "Il nostro collega è stato sottoposto a circa un mese di terapia per l'epatite - afferma il segretario regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Fabio Pagani - visto che il detenuto è malato. E' stato denunciato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, ma il vero problema è che è un recidivo".

Secondo Pagani: "Finché non partirà il piano per i detenuti violenti, in carcere a Genova, andremo incontro a episodi del genere".

Mentre l'assistente è stato sottoposto a terapia preventiva, il collega è stato portato in pronto soccorso e dimesso con prognosi di sette giorni”.

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