Cronache

Diffamò l'Arcigay, Gandolfini condannato a 40 mila euro di multa

L'organizzatore del Family Day è stato condannato per aver diffamato l'associazione nel 2015

Diffamò l'Arcigay, Gandolfini condannato a 40 mila euro di multa

Massimo Gandolfini, portavoce del Comitato "Difendiamo i nostri figli" e organizzatore del Family Day, è stato condannato oggi dal Tribunale di Verona per aver diffamato l'Arcigay nel 2015.

Lo ha fatto sapere l'associazione Lgbti, in una nota. I reati previsti dall'art. 595 del codice penale, comma 1 e 2 risalgono al 2015 quando Gandolfini “sostenne che tra le 58 identità di genere approvate da Arcigay e tra cui era possibile optare su Facebook per connotare il proprio profilo, vi fosse anche la pedofilia”.

L'associazione aveva immediatamente avviato il procedimento nei confronti del portavoce del Family Day e infine la condanna con una pena prevista dal Codice penale di quattro mesi di reclusione che però sono stati convertiti in una sanzione pecuniaria di 30mila euro, oltre ad una provvisionale di 7 mila euro per l'associazione e 3 mila euro per l'allora presidente, Flavio Romani, più il pagamento delle spese processuali e al risarcimento del danno.

"Pochi mesi fa Pillon veniva condannato a Perugia, oggi Gandolfini fa il bis a Verona. Questa condanna ci dice molto sulla modalità che i patron del Family Day usano per affermare le proprie idee, cioè la diffamazione".

Lo ha affermato Gabriele Piazzoni, segretario generale Arcigay che continua: "Con molta soddisfazione oggi diciamo nuovamente che giustizia è fatta e che continueremo a difendere in ogni sede la dignità e l'onorabilità delle persone lgbt".

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