Cronache

Sei donatore? Lo dice la carta d'identità

Approvato ieri, durante il consiglio comunale di Crispiano, un piccolo paese della Puglia, il progetto per cui ogni cittadino potrà dichiarare sul proprio documento di riconoscimento se è donatore di organi e tessuti

Sei donatore? Lo dice la carta d'identità

“Io sono un trapiantato e in consiglio comunale abbiamo vinto una battaglia che vale la vita”. Lo ha dichiarato a “ilGiornale.it”, Egidio Ippolito, sindaco di Crispiano, un piccolo paese in provincia di Taranto. Ieri, infatti, il consiglio comunale, in seduta straordinaria, presieduto da Giancarlo Argese, ha approvato il progetto “la donazione degli organi come tratto identitario: una scelta in Comune”, fortemente sostenuto dall’assessore ai servizi demografici, Rosanna Basile.

In pratica ogni cittadino si potrà recare presso gli uffici demografici per rinnovare o per richiedere la propria carta d’identità e rilasciare una dichiarazione di volontà alla donazione dei propri organi e tessuti che sarà inserita tra i dati del documento di riconoscimento. “Questo è un desiderio che avevo già da tempo”, commenta il primo cittadino. “In concomitanza con la mia elezione ho subìto un doppio intervento alla valvola mitralica e tricuspidale a cuore aperto. Ho dovuto subire l’impianto di un defibrillatore che ho dovuto togliere successivamente per aver contratto, in sala di rianimazione, un virus, lo pseudomonas. Intanto ho avuto un ictus cerebrale. Ero considerato morto, avevano già avvisato mia moglie che per me non c’era più nulla da fare. Poi è arrivato il cuore di una donna ligure e sono rinato.” Racconta con voce emozionata Ippolito che vive la sua seconda vita. “Per questo – conclude - ho sostenuto questa decisione importante per la comunità.”

Un paese come Crispiano, porta con sé l’esperienza e la testimonianza del primo cittadino. Ma non è l’unico comune ad aver promosso questa iniziativa. Solo in Puglia ce ne sono quattordici.

Una scelta, quella di donare gli organi e i tessuti, molto soggettiva e che divide ancora l’opinione pubblica. C’è chi, da un lato, la sostiene perché grazie alla donazione si possono salvare vite aggrappate ad un filo. Altri sono contrari perché considerata una scelta non rispettosa dei principi sacri del proprio credo come, ad esempio, i testimoni di Geova.

Possono essere donati cuore, reni, fegato, polmoni, pancreas e intestino e ancora tessuti tra cui la pelle, le ossa, i tendini, la cartilagine, le cornee, le valvole cardiache ed i vasi sanguigni.

Tante le vite finora salvate e tante le associazioni che sostengono la promozione della cultura della donazione. Al sud Italia, addirittura, l’azienda ospedaliera Arnas Civico di Palermo è tra i migliori centri di trapianto da vivente. Proprio pochi giorni fa un padre ha donato un suo rene alla figlia di 25 anni in dialisi.

Un gesto estremo di amore per la vita.

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