Cronache

Doping, risultata positiva l'atleta paralimpica Martina Caironi: la sostanza in una crema

La campionessa si sarebbe giustificata dicendo che la sostanza dopante era contenuta in una crema cicatrizzante, ma per lei è stata decisa la sospensione immediata. Per il comitato olimpico paralimpico si tratta di "un fulmine a ciel sereno"

Doping, risultata positiva l'atleta paralimpica Martina Caironi: la sostanza in una crema

In molti si ricordano di lei per i suoi successi sportivi e per essere stata la portabandiera italiana alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro, in Brasile, nel 2016. Oggi, però, il nome di Martina Caironi, promessa bergamasca dell'atletica paralimpica, circola molto in fretta perché la sportiva è risultata positiva a un test antidoping ordinato da Nado Italia. Secondo quanto riportato da Il Giorno, la sostanza illegale rinvenuta dagli esami fatti su di lei sarebbe un metabolita di steroide anabolizzante. La sportiva lombarda è, infatti, risultata positiva al clostebol metabolita, all'analisi del primo campione al controllo fuori competizione effettuato dal comitato antidoping, lo scorso 17 ottobre, a Bologna.

La spiegazione dell'atleta

Una volta avuti i primi risultati, Caironi è stata immediatamente sospesa dall'attività sportiva, su provvedimento della seconda Sezione del tribunale nazionale Antidoping, che ha accolto la richiesta della procura nazionale Antidoping. L'atleta, però, ha subito voluto chiarire la sua posizione, specificando come possa essere venuta a contatto con il materiale ritenuto illecito: "Conosco la sostanza contenuta nella crema cicatrizzante che ho assunto: l'ho acquistata a gennaio, dopo tre mesi di sofferenza per un'ulcera all'apice del moncone. Si tratta di una ferita aperta che nessun farmaco è riuscito a richiudere". Quindi, per la sportiva, alla base dei risultati dell'esame ci sarebbe questo farmaco. L'azzurra ha, infatti, aggiunto di aver utilizzato la crema in questi mesi, perché il dolore si era fatto insopportabile. All'ultimo controllo di ottobre, Caironi avrebbe anche dichiarato la sostanza e l'uso che ne faceva e ha concluso: "Mi ritrovo a dovere saltare un Mondiale in un anno fondamentale, senza ancora avere provato una definitiva cura per la mia ulcera".

Chi è l'atleta azzurra

Alla sportiva azzurra, nata ad Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo, il 13 settembre del 1989, era stata amputata la gamba sinistra dopo un incidente in moto, nel 2007. Tesserata per la Federazione italiana sport Paralimpici e Sperimentali, Caironi ha vinto la medaglia d'oro sui 100 piani ai Giochi di Londra (per la categoria T42) nel 2012 e poi, ancora, nel 2016, a Rio, dove la giovane ha conquistato anche l'argento nel salto in lungo (sempre per la stessa categoria). Poi cinque titoli mondiali e quattro europei.

"La notizia? Un fulmine a ciel sereno"

Secondo Luca Pancalli, il presidente del comitato italiano Paralimpico, la notizia della squalifica di Caironi è "un fulmine a ciel sereno": "Martina è sempre stata un'atleta esemplare, sia in pista che nella vita. Prima di esprimere ogni giudizio, vogliamo conoscere a fondo la vicenda, sempre nella consapevolezza che saranno gli organi preposti a valutare il caso".

Pancalli ha ribadito, poi, che in questo momento non si può esprimere che "sorpresa per una campionessa che ha sempre fatto parlare di sé prima di tutto per gli eccezionali risultati sportivi".

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