Cronache

Doppio cognome, gli italiani preferiscono ancora quello del papà

Da un mese sono caduti gli automatismi per l'assegnazione del cognome paterno ma gli italiani continuano a preferire la tradizione

Doppio cognome, gli italiani preferiscono ancora quello del papà

Da oltre un mese, in Italia i genitori possono decidere se dare ai propri figli il cognome del padre o della madre, o entrambi nell'ordine che si preferisce. Una vittoria ideologica per la sinistra, che ha esultato per il raggiungimento di questo risultato del quale, però, al mondo reale non sembra interessare poi molto. Come riferisce il quotidiano Libero in edicola questa mattina, a Milano il 90% delle persone ha deciso di continuare con il "metodo tradizionale", assegnando ai figli solamente il cognome del padre. I dati parlano chiaro: nei tre principali ospedali della città, 768 bambini su 862 nati dal 2 giugno in poi portano il cognome del genitore di sesso maschile.

Magari da sinistra qualcuno potrebbe invocare un patriarcato dilagante, un maschilismo radicato nel nostro Paese che impedisce l'evoluzione, ma la realtà è ben diversa rispetto a quella che vorrebbero raccontare alcune parti politiche. "Il maschilismo e il patriarcato non c'entrano assolutamente nulla con questi dati. A pesare è la disinformazione: non c'è mai un'informazione giuridica corretta. In questi casi la gente non sa ancora come comportarsi", ha spiegato l'avvocato Annamaria Bernardini De Pace.

Probabilmente, è vero che in Italia in molti non sanno ancora che la Consulta ha bocciato l'automatismo secondo il quale all'atto della registrazione di un nuovo nato all'anagrafe è d'obbligo fornire solo il cognome del padre. Il genitore è libero di indicare il doppio cognome, nell'ordine che preferisce, oppure solo uno dei due cognomi dei genitori, che può essere anche esclusivamente quello della madre. "Ci sono molte cose da valutare quando si registra un bambino all'anagrafe. Cognomi ridicoli, cognomi che si stanno estinguendo, cognomi che se letti insieme al nome producono cacofonie", ha spiegato l'avvocato Bernardini de Pace.

Ma oltre a questo, la realtà è che gli italiani hanno ben altri pensieri a cui star dietro. I milanesi, per esempio, devono fare i conti con il caro vita che rende sempre più difficile vivere la città. E poi c'è l'inflazione, la questione sicurezza. Ma anche un diffuso degrado che ha reso la periferia della metropoli un luogo inospitale, dominato dalla violenza e dalla sporcizia, dove la giunta Sala non sembra mai guardare. Ed è qui che vive la maggior parte dei milanesi.

Ma a Palazzo Marino le priorità sembrano essere altre, come il doppio cognome, "contro il patriarcato e il maschilismo".

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