Quindi, oggi...

Draghi ha sbracato, la capra di Re Carlo e Calenda: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: le alluvioni, i cannoni di Calenda e la conferenza stampa di Supermario

Draghi ha sbracato, la capra di Re Carlo e Calenda: quindi, oggi...

- Conte chiede a Lega e Fratelli d’Italia di chiedere scusa agli italiani, di fare marcia indietro su Orban e di riconoscere pubblicamente di aver sbagliato. Disse quello che “sovranismo e populismo sono in costituzione”

- Calenda confessa: “Mi sono fatto le canne: la cosa non mi ha aiutato e non credo sia positivo”. Bene, bravo. Però non capisco la sua ambiguità: dica che è proibizionista e amen, invece di destreggiarsi. Glie ne saranno grate le giovani generazioni

- Fratelli d’Italia continua la sua altalena sul rigassificatore di Piombino, su cui oggi il Parlamento ha votato un ordine del giorno a favore. In pratica la Meloni segue questa strategia: dire a Piombino che cercherà una alternativa “senza incidere sui tempi previsti” per poi procedere come se nulla fosse. Quella alternativa, che resti nei tempi previsti, infatti, non esiste

- ho letto un bellissimo articolo di Antonio De Filippi che analizza il programma di Fdi a tavola con un signore proprietario di una trattoria in Sardegna. Tra tutte le cose intelligenti dette, questa è da riportare: “Quest’anno ho cambiato 12 lavapiatti, messi in regola tra 1250 e 1400 euro dalle 18 alle 24 nessuno durava più di 3 giorni. Mi hanno presentato un ragazzo senegalese, in regola e da 25 anni in Sardegna, sta da me da due mesi e mezzo un grande lavoratore". Atroce

- pare che tra la folla riunita al castello di Cardiff per omaggiare il nuovo re Carlo III e la regina consorte Camilla era presente anche una capra. Si tratta del caporale Shenkin IV, e cioè la mascotte ufficiale del Terzo reggimento di fanteria reale gallese. Meraviglioso

- Draghi ha sbracato in conferenza stampa. Nel senso che si è tolto tutti i sassolini del mondo dalle scarpe. Ha sparato alzo zero contro tutti: Lega, Fdi, giornalisti, Calenda, Renzi, Letta e ovviamente Salvini, che l’ha proprio preso di mira sulla questione sanzioni. Qualche mese fa non l’avrebbe fatto: si capisce che è a fine mandato

- siamo il Paese in cui ci sorprendiamo sempre ex post di avere città con rischio ideogeologico. Benvenuti nel Paese dell’indignazione postuma

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