Cronache

Le testimonianze contrastanti e il dubbio: com'è stata rapita Angela Celentano?

Due testimoni contrastano nella ricostruzione dei fatti gettando una luce sulla nuova pista sudamericana. Qual è la verità sul rapimento di Angela Celentano?

Le testimonianze contrastanti e il dubbio: com'è stata rapita Angela Celentano?

Nelle scorse settimane si è riaccesa la speranza sul caso di Angela Celentano. La piccola - aveva tre anni all’epoca - scomparve il 10 agosto 1996 durante una gita sul Monte Faito con la famiglia.

Di recente è spuntata una segnalazione relativa a una giovane quasi trentenne residente in un Paese latinoamericano: questa donna presenterebbe una grande somiglianza con le sorelle di Angela e una voglia sulla schiena simile a quella che aveva la bambina. È probabile che ci sarà un esame del Dna con tutta la delicatezza del caso. Catello e Maria, i genitori di Angela, restano “con i piedi per terra”, sebbene per loro questa potrebbe essere una vera svolta. Ma c’è dell’altro: una testimonianza forse incompleta dell’epoca potrebbe confermare questa nuova pista.

Com’è avvenuto il rapimento

L’avvocato della famiglia Celentano Luigi Ferrandino si è recato sul luogo del presunto rapimento in un video realizzato da “Quarto grado”. Il legale ha mostrato l’area gioco e l’area parcheggio. Pare che Angela si sia allontanata seguendo un pallone, ma sarebbe giunta con le sue gambe solo fino a un punto e non oltre.

Durante le ricerche infatti i cani molecolari si fermarono a un dislivello, “come se qualcuno fosse arrivato a ridosso, l’avesse sollevata, caricata in macchina e portata via”, ha raccontato Ferrandino. E a questo proposito ci sono due testimonianze.

Le testimonianze contrastanti e il legame col Sud America

Le testimonianze in contrasto sono quelle di due bambini presenti. C’è Renato, il proprietario del pallone, che stava riportando il suo gioco in auto. La sua famiglia era arrivata dopo delle altre e aveva parcheggiato più giù. Nei pressi del luogo in cui si fermarono i cani molecolari. Renato rese subito la sua testimonianza, ribadendola 3 anni più tardi, come risulta dal verbale: “Renato comunicò al padre […] di ricordare distintamente come Angela l’avesse seguito per alcune decine di metri […] egli a quel punto avrebbe invitato la bambina a ritornarsene indietro”.

Un altro bambino, Luca, disse invece che Renato aveva portato con sé Angela verso la macchina dei propri genitori per posare il pallone. Sul verbale si legge anche la sua versione: “Renato avrebbe invece tenuto la bambina per mano, rifiutandosi dietro sua richiesta di affidargliela in modo da ricondurla dai genitori”.

Ricorda Ferrandino: “L’atteggiamento dei ragazzi fu analizzato da specialisti e le conclusioni furono che i bambini non avessero detto tutta la verità”. Ma questa non è una vecchia vicenda con nessuna attinenza con l’attualità del caso. La famiglia di Renato è infatti originaria del Paese in cui vive la giovane donna oggetto della segnalazione: questa famiglia avrebbe avuto problemi con la malavita, tanto da trasferirsi in Italia.

L’interrogativo di “Quarto grado” è: Angela è stata rapita per sbaglio al posto della sorella di Renato, cui la bimba assomigliava?

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