Cronache

Duri scontri tra tifosi a Madrid, muore tifoso

Violenta rissa tra rissa tra ultrà del Deportivo La Coruna e l'Atletico Madrid prima della partita al Vicente Calderon

Scontri a Madrid (dal sito El Pais.com)
Scontri a Madrid (dal sito El Pais.com)

Si erano promessi "battaglia" fissando lo scontro su WhatsApp. Detto, fatto. Le opposte tifoserie dell'Atletico Madrid e del Deportivo La Coruna si sono scontrate duramente nella capitale spagnola, vicino allo stadio, prima di quella che avrebbe dovuto essere una "normale" partita di calcio. Secondo un testimone, citato dai media spagnoli, una cinquantina di appartenenti al "Frente Atletico", frangia di estrema destra dei tifosi colchoneros, hanno atteso l’arrivo dei galiziani, del gruppo "Riazor Blues", cominciando a colpirli mentre stavano scendendo dai pullman. Le violenze si sono allargate fino a coinvolgere quasi duecento ultrà delle due parti. Si sarebbero gettate nella mischia anche frange del tifo di estrema sinistra appartenenti ad altre squadre, in particolare i "Bukaneros" del Rayo Vallecano e gli "Alkor Hooligans", entrambe giunte per spalleggiare i tifosi galiziani. Un tifoso 43enne del Deportivo, gettato nel fiume Manzanares, ha perso la vita. Quattordici persone che hanno preso parte alle violenze sono state arrestate, altre trenta identificate.

Nonostante la guerriglia e le notizie che già davano il tifoso "clinicamente morto", la partita si è giocata ugualmente ed è stata vinta dai Colchoneros per 2-0. Ma la Spagna è sotto choc per il tifoso rimasto ucciso. Francisco Taboada, questo il suo nome, era stato colpito alla testa e gettato nel fiume. Aveva subito una crisi cardiorespiratoria ed è stato trovato in stato di ipotermia. Rianimato e trasportato d’urgenza in ospedale, è deceduto poco dopo la fine della partita.

Gli scontri erano scoppiati alle 9 del mattino sul lungofiume, dove era appena arrivati i pullman dei tifosi galiziani. Tre dei feriti sono sono stati accoltellati. Un poliziotto ha riportato una frattura alla falange di una mano. 

Dopo la condanna della dirigenza dell’Atletico Madrid (l’allenatore Simeone si è detto molto rattristato per quello che ha definito "un problema sociale e non del calcio"), è arrivata anche quella della Lega calcio spagnola. La Lfp, in una nota, ha espresso "sdegno" e ha fatto sapere di essere stata "ferma nella sua intenzione di sospendere la sfida fino a che è stato possibile. Dalle istituzioni si lavora assieme alle tifoserie organizzate, alla polizia e a tutti i club per combattere violenza, razzismo, xenofobia e intolleranza nel calcio professionistico»". 

"Noi volevamo sospendere la partita, ma a decidere doveva essere la Federazione e non è stato possibile contattare nessuno". È la presa di posizione della Liga dei club professionistici spagnoli. "Siamo rimasti fermi nella nostra convinzione che la partita non andasse giocata, finchè è stato possibile"spiega la Liga in un comunicato. Radio Marca aggiunge che la partita si è comunque giocata perché la decisione spettava alla Federcalcio spagnola, e la Lega non è riuscita a mettersi in contatto con nessun suo rappresentante.  "Quel che è successo prima della partita non ha niente a che vedere né con l’Atletico, né col Deportivo", ha detto il presidente del club di Madrid, Enrique Cerezo.

"Il calcio è vittima di questa violenza".

 

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